Salvatore Busuttil
(Gozo, 1798 – 1854)
SOLENNE PROCESSIONE VATICANA DEL CORPUS DOMINI
serie di 33 fogli, matita nera, penna e inchiostro, pennello e acquarelli colorati, carta vergellata, mm 300x400 ciascuno, uniti in un’unica striscia arrotolata all’interno di un cofanetto, lunghezza totale m 13 circa
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SOLEMN VATICAN PROCESSION OF CORPUS DOMINI
series of 33 sheets, black pencil, pen and ink, brush and colored watercolors, laid paper, mm 300x400 (each), m 13 (total length)
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Bibliografia di riferimento
La processione del Corpus Domini nelle tavole di Salvatore Busittil (1837-1839), catalogo della mostra (Fondazione Marco Besso, 22 maggio – 30 giugno 2008), a cura di Antonio Martini, Roma 2008.
Un corteo di più di 750 persone si avvia lentamente, preceduto da tre plotoni di soldati in alta uniforme, verso la Basilica Vaticana: si tratta della processione che avviene ogni anno in Vaticano, quando il Pontefice nel giorno del Corpus Domini porta il Santissimo Sacramento per le strade di Roma, offrendolo alla venerazione pubblica.
Su una sequenza di 33 fogli il pittore maltese Salvatore Busittil, arrivato a Roma nel 1818 per accedere alla prestigiosa Accademia di San Luca dove entra in contatto con il già affermato Bartolomeo Pinelli, è riuscito a rendere la straordinaria mutevolezza di un corteo al quale partecipano centinaia di categorie diverse di personaggi, dagli eleganti abiti degli aristocratici ai costumi folcloristici dei popolani, sino ai paramenti dei diversi membri del clero e degli ordini monastici e alle sgargianti uniformi di ufficiali e soldati.
Innegabile è la cura con cui è analizzato ogni più piccolo dettaglio, quasi da “ripresa in diretta”, come dimostra la sua affinità anche con le cronache del tempo: il parallelo con l’opera del già menzionato Pinelli è da questo punto di vista piuttosto calzante nonostante ci sia un certo divario stilistico.
Ben note sono le versioni stampate e acquarellate di questo soggetto, realizzate da Busuttil tra il 1837 e il 1839, dopo una lunga progettazione, di cui rimane la testimonianza in numerosi disegni, molti dei quali si trovano nella Biblioteca Romana A. Sarti (Accademia di San Luca): si segnalano gli esemplari a stampa conservati presso la Biblioteca Casanatense di Roma e la Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte della medesima città (BIASA).
Non si conosce la destinazione di questa versione disegnata, semplificata nello sfondo, e, con ogni probabilità destinata a un committente spagnolo per via delle didascalie che corrono in calce, in spagnolo appunto.
Identica rimane anche nell’esemplare qui presentato l’estrema sensibilità dell’artista nei riguardi delle variazioni di luci e ombre e nella resa dei vividi colori, attraverso una costante verifica sul naturale.