Works of exceptional historical and artistic interest

Florence, 
wed 31 October 2018
Live auction 285
6

Manifattura Veneta, primi anni del secolo XVII

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Manifattura Veneta, primi anni del secolo XVII

CONA D'ALTARE

in legno intagliato e dorato, alt. cm 555x420; luce interna cm 354x205

 

L’arredo in legno intagliato e dorato è composto da un architrave, da una cimasa semicircolare a timpano, da due angolari, due semicolonne scanalate di ordine corinzio e, infine, da tre cornici. L’architrave a tre ordini è costituito da un fregio centrale con tralci di quercia intagliati interrotti al centro da un finto cartiglio, sormontato da una cornice aggettante con mensole e rosette chiusa, in basso, da modanature rispettivamente a dentelli ed ovoli e dardi, e, in alto, da una barra liscia rifinita da un cordoncino. Poggia su due mensole con teste di cherubino ad altorilievo sorrette dalle due semicolonne, scolpite in un unico pezzo di legno. Su di esso s’innesta una lunetta centrata da un finto cartiglio fiancheggiato da due putti alati dalle forme slanciate sormontata da un cherubino che si affaccia da una mensola rettangolare. L’interno della cornice della lunetta presenta rosette alternate a mensole a foglia d'acanto racchiuse da modanature rispettivamente lisce a dardi ed ovoli e a dentelli. All’interno della cona è una cornice in tre pezzi intagliata a motivi mistilinei stilizzati centrati da rosette alternati a gigli, destinata a racchiudere con probabilità un dipinto.

Si tratta verosimilmente infatti di una cona d’altare, purtroppo priva di base, proveniente da una cappella gentilizia di difficile individuazione.

In tempi recenti l’arredo era conservato nella villa medicea di Lappeggi, messa all’asta dai Lorena nel 1814.

La monumentale cona, oggi indubbiamente snaturata perché fuori dal suo contesto originario e considerata addirittura un “portale”, nonostante alcuni elementi accuratamente rifatti, perfettamente distinguibili dal resto, è un’opera di rilevante interesse storico-artistico. La qualità e la raffinatezza dell’intaglio, uniti ad uno stile riconducibile alla produzione veneta degli inizi del XVII secolo, fa supporre che l’oggetto sia stato prelevato in epoca imprecisabile da una cappella gentilizia del territorio di produzione. Influssi della scultura veneta, vicina ai modi di Jacopo Sansovino, infatti, si colgono nei due putti alati, seppur con le dovute cautele.

Conosciamo ancora molto poco sull’attività degli intagliatori veneti dei primi decenni del XVII secolo per poter meglio identificare la bottega o addirittura la mano del raffinato artista che ha eseguito questo elegante manufatto. Secondo il parere espresso dalla Sovrintendenza Napoli e Provincia si tratta, in ogni caso, di un’opera di straordinaria monumentalità, espressione altissima della cultura non solo veneta, ma italiana in genere, che presenta caratteri di unicità e di eccezionalità.

 

Opera dichiarata di interesse storico-artistico particolarmente importante dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Napoli in data 17 ottobre 2005.

 

The italian Soprintendenza considers this lot to be a work of national importance and requires it to remain in Italy; it cannot therefore be exported from Italy