Italian and international furniture and works of art

tue 16 April 2019
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RIBALTA, BOTTEGA DI GIUSEPPE MAGGIOLINI, LOMBARDIA, FINE SECOLO XVIII

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RIBALTA, BOTTEGA DI GIUSEPPE MAGGIOLINI, LOMBARDIA, FINE SECOLO XVIII

lastronata e intarsiata in legni pregiati e radica, ribalta lievemente rientrante ornata a motivo di grande vaso da cui si dipartono girali fogliacei che si portano verso le estremità per proseguire anche sui lati entro cornice a motivi geometrici e vegetali stilizzati con bordura esterna a decoro di doppia voluta ricorrente, celante al suo interno piano per scrittoio e pannello a scomparsa a scoprire otto cassettini disposti su due file, sormontata da piccola alzatina con quattro scomparti e segreti sottostanti, un cassetto sottile sotto alla ribalta intarsiato a motivo di ramo fogliaceo entro cornice a fogliette intervallato agli angoli da dadi centrati da vaso con fiore; al di sotto del cassetto un pannello a scomparsa ornato analogamente alla ribalta nasconde due cassetti ornati da riserva centrale di forma ovale inquadrata da quattro riserve mistilinee con cornice a foglie stilizzate, fianchi decorati dallo stesso motivo della ribalta, gambe a obelisco intarsiate a scanalature, cm 124x137x59

 

A BUREAU, WORKSHOP OF GIUSEPPE MAGGIOLINI, LOMBARDY, LATE 18TH CENTURY

 

Bibliografia di confronto

G. Beretti, Giuseppe e Carlo Francesco Maggiolini. L'officina del Neoclassicismo, Milano 1994;

E. Colle, Il mobile neoclassico in Italia. Arredi e decorazioni d'interni dal 1775 al 1800, Milano 2005, pp. 304-325:

G. Beretti, A. Gonzales-Palacios, Giuseppe Maggiolini. Catalogo ragionato dei disegni, Milano 2014

 

 

Questa ribalta rientra nella produzione lombarda della fine del secolo XIX, ascrivibile alla tipologia di mobili realizzati da Giuseppe Maggiolini (Parabiago 1738-1814). Una caratteristica della bottega Maggiolini è l’utilizzo di modelli ornamentali e temi iconografici ben codificati, i cui disegni sono conservati nelle Civiche Raccolte d’arte applicata del Comune di Milano. Il fondo raccoglie i fogli di pittori e decoratori lombardi che collaborarono all’ideazione dei motivi decorativi che, modificati secondo le più svariate esigenze e adattati a diverse tipologie di mobili, furono utilizzati ripetutamente dai disegnatori della bottega.

Il fregio a motivo di doppia voluta che si ritrova sugli angoli della ribalta trova un possibile modello in un disegno per uno studio di fregio per tarsia (Beretti, 1994, p. 76 fig. 83). Un motivo simile è visibile su un tavolino da lavoro di una collezione privata (Colle, 2005, p. 321). I fregi con contenitori e girali che ornano il fronte del mobile invece si riscontrano in un disegno che si direbbe una ripetizione di idee attribuibili ad Agostino Gerli (Beretti, 1994, fig. A 286), ma anche in disegni e progetti attribuibili a Giuseppe Levati (Beretti, Gonzales-Palacios, 2014, n. C101, n. E23). La grande attenzione alla riproduzione veridica delle specie botaniche è esemplificata da numerosi studi di fiori presenti nel corpus dei disegni della bottega. In particolare, i girasoli intarsiati sui lati della ribalta ricordano il disegno databile al 1808 in cui è raffigurato un fregio con foglie d’acanto alternate a girasoli. Un fregio simile è riprodotto su uno dei capolavori della carriera di Giuseppe Maggiolini: le commode Sola-Busca, eseguite nel 1789 per i Marchesi Busca (Beretti 1994, p. 160).