Important Renaissance Maiolica

wed 17 April 2019
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ORCIOLO, PESARO, BOTTEGA DI GIROLAMO E LANFRANCO DALLE GABICCE, 1579

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ORCIOLO, PESARO, BOTTEGA DI GIROLAMO E LANFRANCO DALLE GABICCE, 1579

in maiolica dipinta in policromia con giallo arancio, blu di cobalto, giallo antimonio, bianco di stagno, bruno di manganese. Il vaso elettuario ha corpo ovale rastremato verso il basso, piede medio che si apre in una base a disco, collo troncoconico che si apre in una bocca larga con orlo estroflesso; sul fronte un versatoio a cannello e sul retro un’ansa a nastro che porta il decoro con l’emblema della Fortuna, raffigurata come una figura femminile nuda in piedi su un delfino, sospinta da una vela. Al di sotto dell’emblema un cartiglio farmaceutico con scritta in blu in caratteri capitali “FARFARA”. Tutto intorno un decoro a trofei, tra i quali spicca un cartiglio con la data 1579; alt. cm 21,8, diam. bocca cm 9,8, diam. piede cm 9,6

 

A SPOUTED PHARMACY JAR, PESARO, WORKSHOP OF GIROLAMO AND LANFRANCO DALLE GABICCE, 1579

 

 

Questo straordinario insieme di vasi appartiene alla produzione pesarese del famoso corredo farmaceutico che ha come emblema l’immagine della Fortuna: un corredo vasto, presente in collezioni pubbliche e private, tra le quali ricordiamo qui i vasi recentemente pubblicati da Timothy Wilson e conservati al MET di New York, alla cui scheda rimandiamo per confronto (T. Wilson, Maiolica. Italian Renaissance ceramics in the Metropolitan Museum of Art, London, pp. 284-285 n. 101A-C).

Tutti i vasi sono accomunati dalla medesima decorazione e caratterizzati dall’immagine di una divinità femminile nuda che si lascia trasportare da un delfino reggendo una vela: l’impersonificazione della Fortuna.

I vasi di questa importante Spezieria sono databili tra il 1579 e il 1580, e nonostante la tradizionale attribuzione dei decori a trofei alle botteghe di Casteldurante e la possibilità che altre botteghe del Ducato di Urbino abbiano potuto produrre questo decoro, i recenti ritrovamenti di Pesaro fanno ormai propendere per un’ attribuzione di questo corredo alla stessa città marchigiana, ed in particolare alla bottega di Girolamo Lanfranco dalle Gabicce (R. Gresta, La maiolica istoriata a Pesaro. Il pittore della Fortuna Marina, in “Accademia Raffaello. Atti e studi”, 2005 nuova serie 1, pp. 57-76).

Altri esemplari di confronto in: Museo Internazionale delle Ceramiche (G. Liverani, Il museo Internazionale delle Ceramiche, Faenza 1958, tav. 60); Collezione Bayer (G. Biscontini Ugolini, I vasi da farmacia nella collezione Bayer, Milano 1997, p. 86 n. 21); Museo di Palazzo Venezia (O. Mazzucato, Le ceramiche da farmacia a Roma tra '400 e ‘600, Viterbo 1990, p. 79); Museo del Louvre (J. Giacomotti, Catalogue des majoliques des musées nationaux, Paris 1974, pp. 320-21 nn. 982-3, 990).