Important Renaissance Maiolica

wed 17 April 2019
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VASO A “BOMBOLA”, PALERMO, FINE SECOLO XVI

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VASO A “BOMBOLA”, PALERMO, FINE SECOLO XVI

in maiolica decorata in policromia con verde ramina, blu di cobalto molto sordo, rosso ferraccia, giallo antimonio, arancio cupo e bruno di manganese su smalto stannifero piuttosto ricco e lucente; alt. cm 35, diam. bocca cm 12,3, diam. piede cm 13,2

 

AN OVOID JAR, PALERMO, LATE 16TH CENTURY

 

 

Il vaso ha la caratteristica forma definita a bombola con orlo piano, labbro appena estroflesso, e collo cilindrico abbastanza alto che scende su una spalla arrotondata e collegata alla pancia, che ha forma ovoidale e si stringe in un calice rastremato terminante in un piede con base a disco estroflesso.

La decorazione presenta sul fronte la figura di un santo con cappello a larga tesa e mantello sulle spalle, che avanza in un paesaggio montano. La scena è racchiusa in un medaglione circondato da una cornice baccellata, costituita da due volute combacianti. Il resto del corpo è ornato da un motivo a trofei a risparmio su fondo blu, con scudi, else di spade, faretre e strumenti musicali disegnati in giallo e ombreggiati fortemente in grigio scuro con tocchi di giallo arancio. Un sottile tralcio continuo di foglie arricciate d’acanto su fondo arancio corre sulla spalla e all’inizio del calice mentre il decoro a trofei, in cui non manca la presenza di un capo ferino più simile ad’un aquila, riprende sul collo. Il calice del piede è a sua volta ornato con una fascia a foglie gialle arricciate su campo blu.

Per stile e modalità decorative, in particolare nella corona che corre sul piede, il vaso è sicuramente opera di un pittore ricercato, ancora fortemente influenzato dagli stilemi faentini così marcati nelle produzioni siciliane e mutuati attraverso le esperienze palermitane soprattutto della bottega dei fratelli Lazzaro di Palermo. Proprio la vicinanza alle esperienze faentine e i decori ancora declinati in forme particolarmente eleganti, ci fanno propendere per una datazione ancora precoce.

Un confronto ci deriva dal vaso con Santa Martire delle raccolte del Banco di Sicilia (G. Croazzo in R. Ausenda (a cura di), Le collezioni della fondazione Banco di Sicilia. Le maioliche. Milano 2010, pp. 32-33 n. 1) che condivide con il nostro alcune caratteristiche decorative che ne attestano la produzione locale.