Giovanni Paolo Panini
(Piacenza, 1691 – Roma,1765)
ROVINE CON PREDICA DI UNA SIBILLA
olio su tela, cm 49,5x64,5
A SIBYL PREACHING AMONG ANCIENT RUINS
oil on canvas, cm 49.5x64,5
Bibliografia
F. Arisi, Gian Paolo Panini e i fasti della Roma del 700, Roma 1986, p. 378, n. 293
Da tempo noto agli studi sul Panini, e invece del tutto nuovo al mercato dell’arte, il raffinato “capriccio” qui offerto propone un tema assai frequente nel catalogo del pittore piacentino, se pure declinato con sottili varianti nel numero dei personaggi e nella loro disposizione e, soprattutto, negli elementi architettonici e scultorei che ne costituiscono la cornice e insieme il vero soggetto.
Numerosi sono infatti i confronti con altre opere catalogate da Ferdinando Arisi databili, secondo lo studioso, lungo l’intero arco della produzione romana dell’artista a partire dal 1730 circa, data suggerita per la tela già nella galleria Artems a Graz (Arisi 1986, n. 190). Gli stessi motivi ritornano anche in uno dei pendants firmati per esteso presso la Cassa di Risparmio di Piacenza (Arisi, cit., nn. 264-65), dove compare tra l’altro la stessa figura di leone presente nella nostra tela, con un portico a tre colonne che a destra conclude la scena. Come per la coppia citata, Arisi propone per il nostro dipinto una datazione nell’ambito del quinto decennio del Settecento, in virtù della gamma cromatica chiara e luminosa che distingue la scena. Simile riferimento cronologico conviene anche alla più ampia redazione (Arisi, cit., n. 318) dove importanti motivi architettonici costituiscono un vero e proprio repertorio da Grand Tour.
Più vicino al nostro, sebbene più tardo, il dipinto nel museo del Prado, dalle collezioni di Carlo IV insieme a un pendant (Arisi, cit., 331-32) presenta ancora una volta gli stessi motivi cari all’artista.