ARCADE | Silver, books, porcelain and maiolica

thu 30 - fri 31 May 2019
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ALBARELLO, PROBABILMENTE FAENZA, METÀ SECOLO XVI

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ALBARELLO, PROBABILMENTE FAENZA, METÀ SECOLO XVI

in maiolica decorata in blu di cobalto, giallo antimonio, verde ramina; alt. cm 29, diam. bocca cm 12,2, diam. piede cm 10,8

 

A PHARMACY JAR (ALBARELLO), PROBABLY FAENZA, MID 16TH CENTURY

 

 

Il vaso ha forma allungata e rastremata al centro, con spalla e calice angolati. Il piede è basso a disco appena estroflesso di dimensioni coerenti con la bocca. Sul fronte, entro un medaglione racchiuso in cornice baccellata, è raffigurata Santa Apollonia stante in un paesaggio montuoso, reggendo nelle mani la palma e la tenaglia, simboli del martirio.

La decorazione, divisa in più registri, vede sulla spalla e sul calice del piede una catena ad anelli continua in giallo su fondo blu, particolarmente raffinata sul piede, seguita da un motivo continuo di foglie di acanto bianche ricurve su campo arancio. Il verso del vaso è interamente decorato a trionfi, dipinto con molta cura.

Il vaso apotecario ha numerosi riscontri di confronto in opere coeve faentine e in albarelli simili prodotti a Palermo sul finire del secolo XVI, ed in particolare la fascia decorativa del piede ci lascia in dubbio per la vicinanza con esemplari di grande qualità stilistica dei primi del XVII secolo (G. Croazzo, in R. Ausenda, Le collezioni della fondazione Banco di Sicilia. Le maioliche, Milano 2010, pp. 32-33 n. 1). L’opera, che condivide con l’esemplare che segue il medesimo stile nella realizzazione della figura al centro del medaglione, mostra nel retro un decoro a trionfi che ebbe successo in ambiente palermitano, ma in uno stile differente, confrontabile con vasi faentini della bottega Utili e con il decoro di frammenti provenienti da sterri nella città di Faenza (C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza dalle raccolte del Museo Internazionale delle ceramiche in Faenza, Faenza 1998, p. 386 nn. 97f e 97g, p. 394 fig. 11). Si rinvia inoltre a quanto suggerito nella scheda dell’albarello analogo conservato al British Museum (D. Thornton, T. Wilson, Italian Renaissance Ceramics. A Catalogue of the British Museum’s Collection, Londra 2009, n. 102a).