COPPIA DI ALBARELLI, PALERMO, FILIPPO PASSALACQUA, 1630 CIRCA
in maiolica decorata in blu di cobalto, giallo antimonio, verde ramina; alt. cm 30, diam. bocca cm 11,8, diam. piede cm 11,2
A PAIR OF APOTHECARY JARS (ALBARELLI), PALERMO, FILIPPO PASSALACQUA, CIRCA 1630
I due vasi hanno forma allungata e rastremata al centro, spalla e calice angolati. Il piede è basso a disco appena estroflesso di dimensioni coerenti con la bocca, non interamente coperto dallo smalto.
Sul fronte, entro un medaglione racchiuso in cornice baccellata, sono delineate con tratto rapido ma sicuro le figure di due sante della cristianità. Il retro dei vasi è interamente decorato dal consueto motivo a trionfi in cui il fondo arancio spicca con prepotenza come pure le lumeggiature gialle sulle armi. Nel primo albarello la santa sorregge con le mani un bastone sormontato da croce con una bandiera raffigurante una croce rossa in campo bianco, probabilmente Sant’Orsola, il cui culto si era affermato in Sicilia fin dal IV secolo. Nel secondo una santa sorregge nella mano destra i due seni che le sono stati tagliati durante il martirio, chiaro riferimento a Sant’Agata, catanese martirizzata nella città natale per non aver mai rinnegato la propria fede.
Tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo la produzione palermitana raggiunge un alto livello grazie alla bottega di Girolamo Lazzaro, che si avvalse del pittore Andrea Pantaleo, artista caratterizzato da uno stile ben riconoscibile (A. Governale, Rectoverso. La maiolica siciliana. Secoli XVI e XVII. Maestri, Botteghe, Influenza, Palermo 1986). Le opere palermitane sono costanti soprattutto nei motivi decorativi minori, come la treccia gialla sul fondo blu, e nelle opere di Pantaleo la sequenza di foglie accartocciate d’acanto in campo arancio.
Tuttavia in questi due vasi lo stile pittorico è differente e ritrova confronto in un grande vaso della collezione del Banco di Sicilia di Palermo (G. Croazzo, in R. Ausenda (a cura di), Le collezioni della fondazione Banco di Sicilia. Le maioliche, Milano 2010, pp. 44-45 n. 7), caratterizzato da alcuni elementi decorativi che riconosciamo nei nostri vasi: gli animali fantastici, i trofei nei toni del manganese con elementi curiosi o insoliti, la tavolozza in blu, manganese e rosso mattone, la disposizione della decorazione che, pur mantenendo una collocazione canonica degli elementi, si distingue per caratteristiche stilistiche sia nella definizione dei ritratti, sia nella realizzazione tecnica dei trionfi (R. Daidone, Aromataria. Maioliche da farmacia e d’uso privato. La collezione di Palazzo Abatellis, Palermo 2005, p. 100). Di particolare interesse l’uso del fondo ocra in uno dei due albarelli in esame, in contrasto con il consueto uso del blu di cobalto.