Maestro di Pizzighettone
(Scultore transalpino attivo a Milano nel quarto decennio del Trecento)
FIGURA FEMMINILE DOLENTE
in marmo, alt. cm 24
A SORROWFUL FEMALE FIGURE
marble, height cm 24
Provenienza
Stefano Bardini, 1910 circa
Bibliografia
L. Cavazzini, Per il Maestro di Pizzighettone, in “Nuovi studi. Rivista di arte antica e moderna”, vol. XVII (2012), pp. 5-9
In un articolo del 2012 la studiosa Laura Cavazzini ha avanzato l’ipotesi che in questa figura femminile dal volto addolorato possa riconoscersi una delle testimoni della Passione di Cristo, la Maddalena o forse anche la Madonna stessa. La figura, mancante delle mani, è scolpita ad alto rilievo e la superficie piatta del retro fa supporre che si stagliasse in origine contro un fondale e che fosse parte di un gruppo scultoreo, come una Pietà o un Compianto sul Cristo morto. Secondo quanto ipotizzato nello studio della Cavazzini, l’opera in esame potrebbe essere riferibile allo stesso misterioso autore di tre altorilievi custoditi nella chiesa di San Bassano a Pizzighettone, in provincia di Cremona, raffiguranti scene della vita di Cristo, più precisamente l’Annunciazione, la Natività e l’Adorazione dei Magi. Il ritmo gotico dei panneggi, il chiaroscuro vibrante e i tipi fisionomici stilizzati fanno ipotizzare che autore di queste sculture sia un maestro transalpino attivo in Italia all’inizio del Trecento. L’ignoto scultore lavorò al tempo di Azzone Visconti, committente dei rilievi, come si evince una targa murata nella cappella. Al cosiddetto “Maestro di Pizzighettone” potrebbe dunque essere attribuito anche il nostro rilievo in marmo, grazie ad elementi quali il vigore di intaglio e il velo che aderisce alla testa della figura, nota distintiva dello scultore. E vi è anche l'ipotesi che potesse far parte dello stesso complesso da cui provengono i marmi della chiesa di San Bassano.