NIKOS KESSANLIS
(Salonicco 1930 - Atene 2004)
Conversazione
1957
olio su tela
cm 48x34
firmato e datato in basso a destra
al retro firmato, datato e titolato
al retro numerosi timbri indecifrabili
Conversation
1957
oil painting on canvas
cm 48x34
signed and dated lower right
on the reverse signed, dated and titled
on the reverse several indecipherable stamps
Esposizioni
Galleria Numero, Firenze 1959
Galleria L'Obelisco, Roma 1959
Collezione Museo Nazionale
Nikos Kessonlis nasce a Salonnico nel 1930, studia pittura alla scuola di belle arti di Atene con insegnante Yannis Moralis e al contempo lavora come assistente nell’atelier di N.Nikolaou e di G.Spiropoulou. Il 1955 si trasferisce in Italia, a Roma dove continua gli studi all’ Istituto Centrale del Restauro, lavora presso la Cappella degli Eremiani di Padova dove dipinge le pareti. Nel 1958 la su aprima personale alla galleria l’Obelisco presentata da Giulio Carlo Argan, nello stesso anno partecipa alla Biennale di Venezia con un’opera informale. Con Dimitris Kontos, Kostas Tscolis, Yannis Gaitis, e Vlassis Caniaris forma il Gruppo Sigma. Alla fine degli anni Cinquanta crea la serie di Walls, composizioni che realizza incollando e raschiando una moltitudine di strati spessi di coagulazioni di colore.
Nel 1959 vince il primo premio Amedeo Modigliani a Livorno, e decide di trasferirsi a Parigi dove si può confrontare con un ambiente dinamico e all’avanguardia e restare in stretto contatto con Pierre Restany, che sin dagli esordi segue il lavoro dell’artista. Nel 1961 vince il Premio Lissone e la menzione d’onore alla Biennale di San Paulo Brasile. Sono anni ricchi di esposizione sia a Parigi che in Italia ( Roma, Venezia, Firenze). Durante questo periodo inizia ad usare gli oggetti trovati objet trouves , materiali vari e tessuti, creando la serie Gesti, punto culminante di questa serie è il provocatorio Great White Gesture, con il quale interviene al teatro La Fenice, nella mostra Tre proposte per una nuova scultura greca, a cura di Pierre Restany, nell'ambito della Biennale di Venezia del 1964. Nello stesso anno entra a far parte del Mec Art Group con Di Bello, Rotella, Mariani e Bertini e i francesi Beguier e Jacquet sotto la supervisione di Pierre Restany. Sono gli anni che elabora anche opere fotografiche mettendo in atto l'intervento dell'immagine attraverso sperimentazioni con la riproduzione fotomeccanica, partecipa alla mostra Hommage a Nicephore Niepce alla galleria J con la sua opera Phantasmagorias of Identity. Nel 1966 progredisce nelle sue ricerche fotomeccaniche attraverso la serie Riforma. In Meta-Structures, lavora su più modi possibili di decostruire l'immagine, intervenendo e ridipingendo su fotografie di riproduzioni classiche. Dagli anni Ottanta in poi ringiovanisce il suo stile pittorico attraverso le pareti, i ritratti e i palinsesti. Nel 1996 ha ristampato le fotografie della precedente serie Cements. Nel 1981 è eletto professore alla Scuola di Belle Arti di Atene e nel 1991 fu eletto ricopre il ruolo di preside della facoltà di belle arti di Atene per quattro anni. Nel 1988 ha rappresentato la Grecia alla Biennale di Venezia. Nel 2000 ha disegnato l’opera Coda per la stazione della metropolitana di Omonia.
Ha partecipato a numerose mostre Biennali di Venezia (1958, 1976, 1988) e Biennali di San Paolo (1961 e 1963) Biennale di Young Artists (1963 e 1965), retrospettiva dal 1955 al 1997, Macedone Museum of Contemporary Art, Salonicco, 1997. Nella Biennale di Atene, 2007 viene dedicata una mostra postuma Nikos Kessanlis: Da Matiere all'Immagine, Museo Nazionale di Arte Contemporanea. Muore nel 2004.