Artus Wolffort
(Anversa 1581-1641)
CRISTO ALLA PISCINA DI BETZAETA
olio su tela, cm 170x240
CHRIST IN THE POOL OF Bethesda
oil on canvas, cm 170x240
Il tema di della Piscina di Betzaeta, desunto dal racconto del Vangelo di Giovanni circa la guarigione di un paralitico da parte di Gesù (Giovanni 5: 1-15), è stato esplorato con successo da alcuni dei più grandi artisti fiamminghi seicenteschi.
Michael Jaffé ha pubblicato una versione di questo dipinto come di Pieter van Mol (cfr. M. Jaffé, Exhibitions for the Rubens Year - II, in “The Burlington Magazine”, CXX, marzo 1978, p. 139, fig. 11) mentre altre opere con una composizione simile sono state variamente riferite a Otto van Veen, Werner van den Valkert, Claes Moeyaert e Jacob Jordaens (per un elenco completo delle versioni, cfr. H. Vlieghe, Zwischen van Veen und Rubens: Artus Wolffort (1581-1641) , ein vergessener Antwerpen Maler, in “Wallraf-Richartz-Jb.”, XXXIX, 1977, pp. 107-8, pl. 26-8 e note in calce 22-3).
Un'altra versione, di pressocché analoghe dimensioni alla nostra, lasciata in eredità alla Galleria dell'Ontario nel 1983, è considerata autografa di Artus Wolffort (Anversa, 1581 – 1641): anche per la tela presentata il nome del Wolffort è quello più probabile.
L’attività artistica di Artus Wolffort, quasi del tutto sconosciuta fino agli anni Settanta, è stata ricostruita sulla base di numerose immagini monogrammate: la maggior parte dell’opera documentata è costituita da soggetti religiosi e mitologici realizzati raffigurando figure quasi a grandezza naturale, come nel nostro caso. L'inclinazione barocca e l'atmosfera rubensiana della tela presentata suggerisce un confronto più stringente con le sue opere di età matura, dopo il 1630.