Umberto Boccioni
(Reggio Calabria 1882 - Verona 1916)
DONNA CHE LEGGE
1909
firmato e datato “1909” in basso a destra
gessetti colorati su carta preparata a tempera grigia
mm 420x306
READING WOMAN
1909
signed and dated “1909” lower right
coloured chalk on paper prepared with grey bodycolour
16 ½ by 12 in
Provenienza
New York, collezione Slifka
Esposizioni
Mostra retrospettiva di Umberto Boccioni, Castello Sforzesco, Milano, 1933.
La donna nell’arte da Hayez a Modigliani, Palazzo della Permanente, Milano, aprile - giugno 1953
Umberto Boccioni, The Metropolitan Museum of Art, New York, 15 settembre 1988 - 8 gennaio 1989.
Boccioni 1912. Materia, Galleria dello Scudo, Verona, 8 dicembre 1991 - 16 febbraio 1992.
Bibliografia
J.C. Taylor, The Graphic Work of Umberto Boccioni, New York 1961, n. 130.
G. Ballo, Boccioni. La vita e l’opera, Milano 1964, n. 176.
Archivi del Divisionismo, a cura di T. Fiori, Roma 1969, p. 193, n. XVIII.188, fig. 2380.
G. Bruno, L’opera completa di Boccioni, Milano 1969, pp. 94-95, n. 82c.
M. Calvesi, E. Coen, Boccioni, Milano 1983, p. 300, n. 450.
E. Coen, Umberto Boccioni, catalogo della mostra (The Metropolitan Museum of Art, New York, 15 settembre 1988 – 8 gennaio 1989), New York 1988, p. 76, tav. 39B.
Boccioni 1912. Materia, catalogo della mostra (Galleria dello Scudo, Verona, 8 dicembre 1991 - 16 febbraio 1992) a cura di L. Mattioli Rossi, Milano 1991, pp. 182-183, n. 17.
F. Rovati, La mostra su Boccioni del 1933, in “Acme. Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Milano”, LIV, 2001, 3, pp. 303-324: 310, 321.
Umberto Boccioni - catalogo generale delle opere, a cura di M. Calvesi, A. Dambruoso, Torino 2016, p. 309, n. 338.
Nel 1908 Umberto Boccioni si dedica con grande impegno a Romanzo di una cucitrice (Parma, Collezione Barilla d’Arte Moderna), un’opera di dimensioni importanti presentata quello stesso anno al Concorso Mylius tenutosi presso il Palazzo della Permanente di Milano. Il dipinto viene indicato dalla critica quale studio di fondamentale importanza per la ricerca del giusto equilibrio tra idea e perfezione tecnica. Per la realizzazione di questa opera Boccioni esegue una serie di disegni incentrati unicamente sulla lettrice, che nel quadro troviamo vista di profilo, sulla sinistra, in un interno illuminato da una finestra aperta. Il sole e le piantine poste sul davanzale si riflettono sui vetri aperti accentuando la luminosità della stanza. Ines, sua tormentata musa, è ritratta in un momento di pausa dal lavoro manuale svolto con la macchina da cucire. Da questi studi, tra il 1908 e il 1909 ne sviluppa di nuovi a matita e all’acquerello, protagonista sempre la figura femminile colta mentre compie differenti mansioni. Da sinistra, posizione di partenza derivata dal Romanzo di una cucitrice, essa ruota in posizione di fronte (Donna che lavora), poi è vista quasi da dietro (Donna che scrive) e infine a destra mentre cuce e legge. Uno di questi ultimi, pubblicato nell’ultimo catalogo generale a cura di Calvesi e Dambruoso con il titolo Donna che legge (Allemandi, 2016 n. 338, p. 309), è il nostro, tecnica mista su carta, esposto alla retrospettiva dell’artista nel 1933 presso il Castello Sforzesco di Milano con il titolo generico di Figura di donna seduta. In effetti, la presenza del libro aperto sul grembo della giovane, ritratta in un interno di fronte alla fonte di luce, non è di immediata percezione. In altri casi questo lavoro è stato intitolato Donna che cuce in quanto la posizione delle mani ricorda il movimento compiuto nell’atto di cucire un tessuto che si nasconde tra le pieghe dell’abito indossato. E' possibile quindi che Boccioni voglia ritrarre la lettrice che si interrompe per il tempo necessario richiesto dal rammendo. La lettura chiara e immediata della composizione pittorica dell’anno precedente, caratterizzata da una straordinaria luminosità costruita attraverso un puntuale studio cromatico di derivazione divisionista, qui si sfalda. Gli elementi principali sono tracciati con lunghi tratti neri di inchiostro, mentre improvvisi e rapidi fasci di bianco carichi di luce colpiscono la protagonista in contrasto con lo sfondo scuro. Le ricerche luministiche di questo periodo sono testimoniate da varie opere coeve tra cui La sorella al balcone, e da numerose annotazioni, in questo senso, riportate sui disegni preparatori.
In 1908 Umberto Boccioni devoted himself to The Seamstress’s Novel (Parma, Collezione Barilla d’Arte Moderna), a large (150x170 cm) painting that he showed later in the year at the Concorso Mylius held at the Palazzo della Permanente in Milan. The critics described it as a fundamental study in the quest for the right balance between concept and technical perfection. Boccioni did a series of preliminary drawings for the painting that were centred on the reader: in the painting she is seen in profile (left), in a room illuminated by an open window. The sun and the plants on the windowsill, reflected in the open windows, accentuate the luminosity of the room. Ines, the artist’s tormented muse, is depicted during a pause in her sewing. Between 1908 and 1909 he made new pencil and watercolour drawings of the theme – always of a female intent on different task. Starting from the pose in the Seamstress’s Novel, the sitter is turned to face front (Woman Working), then is viewed almost from the back (Woman Writing) and finally from the right as she is sewing and reading. One mixed technique work from this last group published in the most recent general catalogue of Boccioni’s works, edited by Maurizio Calvesi and Alberto Dambruoso under the title Donna che legge (Woman Reading) (Allemandi, 2016 n. 338, p. 309) is the drawing presented here. It was shown at the 1933 retrospective exhibition at the Castello Sforzesco in Milan with the general title, Figura di donna seduta (Seated Woman). The young woman, depicted against the light source, has an open, and not immediately perceivable, book on her lap. On other occasions, this drawing was entitled Donna che cuce (Woman Sewing) since the position of her hands recalls sewing motions, with the fabric hidden between the folds of her dress. Therefore, Boccioni may have wanted to portray a woman who put down her book to do some mending. The clarity and immediacy of the painting from the previous year, with its extraordinary luminosity created through a careful, divisionist-inspired study of colour seems to flake away in our picture. The main elements are drawn with long lines in black ink, while quick and sudden bands of light-filled white strike the sitter creating contrast with the dark background. There is clear evidence of his studies on light in other paintings from the same period, such as Sister on the Balcony, and in the many notes on his preparatory drawings.