Bernardino Nocchi
(Lucca, 1741 – Roma,1812)
TOBIOLO E L'ANGELO
olio su tela, cm 50x37,5
Iscritto “B.N.” sul telaio
TOBIAS AND THE ANGEL
oil on canvas, cm 50x37,5
Provenienza
Lucca, eredi Nocchi
Bibliografia
R. Giovannelli, Nuovi contributi per Bernardino Nocchi, in “Labyrinthos” 4, 1985, 7/8, p. 120, fig. 3; S. Rudolph, Il punto su Bernardino Nocchi, ibidem, p. 205; R. P. Ciardi, Bernardino Nocchi, in “Recensir col tratto”. Disegni di Bernardino e Pietro Nocchi. Lucca, Museo Nazionale, Palazzo Mansi, Catalogo della mostra, Lucca 1989, p. 13.
Reso noto a partire dalla fotografia in bianco e nero conservata presso gli eredi del pittore, questo delizioso abbozzo – o più verosimilmente modelletto – riappare oggi nella variegata gamma cromatica che, all’interno di un calcolatissimo segno di contorno, distingue le opere di Bernardino Nocchi secondo una inclinazione neo-cinquecentesca particolarmente evidente in quest’opera giovanile, quasi rilettura dei modelli del Correggio o di Federico Barocci.
Il dipinto è stato generalmente associato, in virtù del suo soggetto, con la tempera su muro citata nella biografia di Tommaso Trenta come dipinta dal Nocchi sulle mura del refettorio dell’Accademia Ecclesiastica alla Minerva (cfr. Giovannelli, 1985, p. 124, nota 16, in particolare p. 149) nei primi anni del soggiorno romano.
Mentre il dipinto murale citato dalle fonti resta tuttora sconosciuto, non è dubbio il rapporto col bellissimo dipinto a olio su tela (cm 98,5x74,5) già a Roma in collezione privata, venduto da Christie’s il 4 giugno 1996 (n. 582) con un’attribuzione ad Aureliano Milani, comunque proposta con riserva (fig. 1).
Solo il collegamento con il dipinto qui offerto, documentato per provenienza, vale oggi a correggere a favore di Bernardino Nocchi l’attribuzione di quella tela splendida e misteriosa.