Marco Ricci
(Belluno 1676 – Venezia 1730)
CAPRICCIO DI ROVINE ANTICHE CON UN PALAZZO RINASCIMENTALE
olio su tela, cm 42x36
CAPRICCIO OF ANCIENT RUINES WITH A RINASCIMENTAL PALACE
oil on canvas, cm 42x36
Esposizioni
Galleria Levi, Milano, 1967
Bibliografia
M. Precerutti Garberi, 700 veneto: paesaggi e vedute. Catalogo della mostra, Milano, Galleria Levi, 1967, pp. 10-11, n. 1
Come già indicato da Mercedes Precerutti Garberi in occasione dell’esposizione milanese in cui il dipinto comparve per la prima volta, il capriccio qui offerto è in strettissima relazione con quello di più ampie dimensioni (cm 73x55) ora nelle raccolte del Wadsworth Atheneum a Hartford (Connecticut) dalla collezione Donà delle Rose, un tempo attribuito a Marco Ricci e ora riconosciuto opera giovanile di Antonio Canal (cfr. Constable – Links, Canaletto, p. 40, n. 479 e tav. 210, n. 479; Marco Ricci e il paesaggio veneto del 700. Catalogo della mostra a cura di Dario Succi e Annalisa Delneri, Milano 1993, p. 67, n. 24).
La datazione di quest’ultimo al secondo decennio del Settecento, e comunque prima di quel 1721 in cui il giovane Antonio Canal “scomunicò il teatro” per dedicarsi alla veduta, o eventualmente appena dopo, dovrebbe fornire un ante quem per il dipinto qui in esame, che apparentemente ne costituisce il precedente, sia pure con qualche variante. Evidente la relazione con la scenografia teatrale a cui, ben prima dei Canal, si era dedicato con successo Filippo Juvarra, possibile fonte per il nostro capriccio. E non è impossibile ipotizzare un incontro a Roma, circa il 1707, tra il giovane Marco Ricci e l’architetto messinese che a Roma era appunto responsabile del teatro del cardinale Ottoboni a palazzo della Cancelleria.