Scuola toscana, prima metà sec. XVI
SANTO MONACO MARTIRE
olio su tavola, cm 16,5x26
tracce di iscrizioni incise in prossimità degli angoli superiori
Tuscan school, first half of 16th century
SAINT MONK AND MARTYR
oil on panel, cm 16,5x26
traces of engraved inscriptions on the upper corners
Si tratta con ogni probabilità di uno degli scomparti di una predella che comprendeva figure di santi come elementi di raccordo tra scenette istoriate. Larghe campiture si alternano a pennellate liquide che segnano le pieghe del saio o l’ondeggiare verso sinistra della barba ravvivata anche da sottili lumeggiature.
L’iscrizione in alto a destra dove ancora ben visibile è la lettera “M” iniziale e la “O” finale hanno portato in passato a un’attribuzione a Domenico Beccafumi (Monteaperti, 1486 – Siena, 1551), nato Mecherino o Mecarino.
Pur nella difficoltà di inquadrare il contesto di provenienza, data l’essenzialità della composizione che fornisce pochi elementi idonei a stabilire stringenti confronti stilistici, proprio alcuni esempi ricondotti all’attività di Beccafumi e bottega permettono di collocare l’opera nell’ambiente artistico toscano di primo cinquecento. Si vedano la piccola tavola raffigurante Santo Stefano della collezione Chigi Saracini di Siena e gli scomparti della predella, conservati al museo del Louvre di Parigi e presso la Pinacoteca Nazionale di Siena (P. Torriti, Beccafumi, Milano 1998, p. 77, scheda P14 e pp. 145-147, scheda P68), in origine parte della Madonna col Bambino e Santi dell’Oratorio di San Bernardino di Siena - tre racconti francescani alternati alle figure di San Bonaventura, Santa Elisabetta d’Ungheria e di confratelli in adorazione – che mostrano analogie nella resa delle figurette attraverso poche pennellate capaci di restituire la sensazione di movimento e nella predilezione per tonalità chiare.