GIACOMO BALLA
(Torino 1871 - Roma 1958)
Caldo Elettrico, ritratto di Elica Balla
1950
tecnica mista (olio e sabbia) su tavola
cm 30x29,4
firmato in basso a sinistra
al retro titolato, datato e firmato
Hot Electric, portrait of Elica Balla
1950
mixed media (oil and sand) on wood
30x29.4 cm
signed lower left
on the reverse signed, titled and dated
Provenienza
Casa Balla
Dott. P. Rotella, Roma 1950
eredi Rotella, Roma
Collezione privata
L'opera è accompagnata da autentica rilasciata dalla dott.ssa Elena Gigli
" In questa tavola, Giacomo Balla ritrae sua figlia Elica seduta nella sua stanza intenta a davanti al ventilatore: questo concetto viene ben espresso dal titolo sul retro della tavola. Caldo elettrico. Nata il 30 ottobre 1914 al Policlinico di Roma, Elica già nel febbraio del 1931 espone alla Prima Mostra di Aeropittura con lo pseudomino di BALLELICA; insieme ad altri trenta amici futuristi e col papà Giaocmo, 5 anni dopo è presente alla Galleria Pesaro di Milano. Insieme alla sua mamma e alla sua Elisa, alla sorella Luce, Balla ritrae di continuo le sue " femmine" nella quotidianità della loro casa romana, prima ai Parioli poi a via Oslava. Ora a quasi ottant'anni, Balla resta colpito dall'assoluto realismo del volto e dell'atteggiamento di Elica nel chinarsi verso il ventilatore che ne blocca l'immagine in questa tavoletta quadrata.
Infatti è già nel 1937 Balla aveva scritto la sua nuova presa di posizione di fronte alla pittura del Novecento: " ... nella convinzione che l'arte pura è nell'assoluto realismo, .. ho ripreso la mia rate prima: interpretazione della realtà nuda e sana che attraverso la spontanea sensibilità dell'artista è sempre infinitamente nuova e conveniente".
L'opera viene dipinta da Balla usando una tecnica particolare di questi ultimi decenni: unisce all'olio la sabbia e lo stende sulla tavola di compensato, rinforzata sul retro da due pezzi di legno al fine non si curvi. La stessa tecnica (olio unita a sabbia) la troviamo nel capolavoro 1942, L'olla caduta dove " si prepara con cura la superficie del compensato con la sabbia e la polvere di marmo per dipingervi sopra un quadro che ha visto in un boschetto" (E. Balla,
vol. III, pag. 206). Ricordo anche l'olio donato alla GNAM di Roma nel 1984, Il ruscello di Borghetto datato 1938, dove "il colore, dati per lunghi tocchi sovrapposti, acquista particolare corposità grazie alla preparazione del fondo ruvido e granuloso nella cui composizione entra a far parte anche la sabbia (P.R.F. in catalogo La donazione di Balla, Roma, 1989, scheda n.33
p. 31). La tavoletta intitolata sul retro Caldo elettrico viene donato da Balla stesso nel 1950 al suo medico, il Prof. Placido Rotella. La consulenza medica del Rotella in Casa Balla inizia nel 1942, quando " il Prof Costa ci parlò di suo nipote dottore che abitava a Roma, proprio vicino a noi: il Dott. Placido Rotella. Il dottore era ancora giovane e molto simpatico, amava l'arte"( E. Balla, Con BAlla, Milano 196, p. 195). Nel 1950, il Rotella rimette il braccio di Elica Balla al suo posto, in seguito ad una scivolata sul terrazzo di Via OSlavia; nel 1952
viene a casa a fare le iniezioni a Balla ( pagg. 296, 303),
( Roma 19 ottobre 2015. Elena Gigli)