Artista Napoletano, sec. XVII
IL SERPENTE DI BRONZO
olio su tela, cm 142x122,5
Neapolitan painter, 17th century
THE BRAZEN SERPENT
oil on canvas, cm 142x122,5
Il dipinto, inedito, è certamente da collocare verso il quarto decennio del Seicento, e più precisamente in quell’area – tra Bernardo Cavallino e il giovane Agostino Beltrano, e non senza riferimenti alla prima attività di Domenico Gargiulo - in cui il naturalismo di radice battistelliana si stempera in ricerche sottilmente classicheggianti aprendosi a nuove raffinatezze cromatiche. Ne dà conto l’intensa espressione del giovinetto che in piedi, al centro del gruppo, tenta di allontanare un serpente impugnandolo, la fronte aggrottata e le labbra aperte in un grido di terrore, certamente un ricordo caravaggesco e, più immediatamente, battistelliano. La grazia della figura in posa, e i riferimenti classicheggianti dei corpi seduti o riversi ci parlano invece di una mediazione accademica, tendenza che verso il 1640 attraversa quella generazione guidandola verso soluzioni diverse, qui ancora in via di sperimentazione. Ricorda i tipi del giovane Beltrano il personaggio di Mosè in piedi sulla sinistra, e soprattutto la fiammata del rosso tendone che circoscrive il suo spazio,
Un’opera ancora acerba, sotto diversi profili, ma che ricerche più specifiche potranno verosimilmente collocare in maniera più puntuale in quel fervido ambiente che fu la scuola napoletana verso il 1640.