Joseph Heintz il Giovane
(Augsburg, c. 1600 – Venezia, dopo il 1678)
RAGAZZO CON PESCI E CROSTACEI, SU SFONDO DI PAESAGGIO
olio su tela, cm 117,5x149,5
A YOUNG BOY WITH FISHES AND CRUSTACEANS IN A LANDSCAPE
oil on canvas, cm 117,5x149,5
Provenienza
Roma, Galleria Cesare Lampronti; collezione privata
Esposizioni
Paesaggi e nature morte dall’Italia e dall’Europa del nord tra XVI e XVIII secolo. Roma, Galleria Cesare Lampronti, 12 novembre – 13 dicembre 1985, n. 47.
Bibliografia
V. von Loga, Die Malerei in Spanien vom XVI bis XVIII Jahrhundert, Berlino 1923, fig. 106; F. Bologna, in Paesaggi e nature morte dall’Italia e dall’Europa del nord tra XVI e XVIII secolo. Catalogo della mostra, Roma 1985, pp. 96-97, n. 47; M. Heimbürger Ravalli, Bernardo Keilhau detto Monsù Bernardo, Roma 1088, p. 130 e nota 50, fig. 83. F. Berti, in Il cibo nell’arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol. Catalogo della mostra, Milano 2015, p. 130.
Pubblicato per la prima volta come opera di Francisco de Herrera il Giovane (Siviglia 1627-Madrid 1685) e dunque visto nell’ambito del naturalismo spagnolo, il dipinto è stato restituito a Joseph Heintz da Ferdinando Bologna in base al confronto con il probabile pendant, la composizione di pesci e crostacei con due ragazzi su sfondo di porto, identica per dimensioni e firmata per esteso dall’artista tedesco, un tempo nella collezione di Robert Bloch ed esposta alla storica mostra sulla natura morta italiana del 1964 (La natura morta in Italia, Napoli – Zurigo – Rotterdam 1964-1965. Catalogo ed. Milano 1964, p. 111, n. 259, tav. 118 b) e, più recentemente alla rassegna bresciana curata nel 2015 da Davide Dotti (Il cibo nell’arte. Capolavori dei grandi maestri dal Seicento a Warhol, n. 37) nel cui catalogo si faceva riferimento anche al nostro dipinto.
Autore di dipinti di stregoneria e di temi esoterici come di feste veneziane che in qualche modo costituiscono le prime vedute dipinte della città lagunare, intorno alla metà del secolo Joseph Heintz dipinse anche nature morte con pesci e crostacei accompagnate da figure – vere e proprie scene di pescherie – assecondando il gusto per la natura morta diffuso con varie modalità e temi diversi per gran parte dell’Italia.
Si riferiva probabilmente a queste scene “dal naturale” Marco Boschini quando nella Carta del navegar pittoresco, data alle stampe nel 1660, lodava il nuovo corso per cui Heinz, abbandonate stranezze e stregonerie, si era dedicato alle “cose vere, con gran bravura e con vivezza grande”. Una svolta avvenuta intorno alla metà del secolo, come indica la data (variamente interpretata 1652 o 1657) del dipinto già Bloch e quindi del nostro, di cui esiste una replica parziale variata nella figura, documentata nella Fototeca Federico Zeri.