KEITH HARING, KENNY SCHARF, RONNIE CUTRONE
(Reading 1958 - New York 1990), (Los Angeles 1958), (New York 1948, Peekskill 2013)
Trittico di disegni
1983
pennarelli su carta
cm 11,5x9 cadauno
- Keith Haring: firmato e datato "83" in basso
- Ronnie Cutrone: siglato "R.C." in basso e datato "83" in alto
al retro cartiglio mostra "James Brown / Ronnie Cutrone / Keith Haring / Kenny Scharf / 29 settembre 1983 / Salvatore Ala via Mameli 3 Milano"
Triptych of drawings
1983
markers on paper
11.5x9 cm each
- Keith Haring: signed and dated "83" at the bottom
- Ronnie Cutrone: signed with initials "R.C." at the bottom and dated "83" up
on the reverse label exhibition "James Brown / Ronnie Cutrone / Keith Haring / Kenny Scharf / 29 settembre 1983 / Salvatore Ala via Mameli 3 Milano"
Era il 1983 e nella Galleria di Salvatore Ala, a quell’epoca ancora in via Mameli, fervevano i preparativi per la mostra collettiva dei quattro artisti provenienti da New York, Keith Haring, Ronnie Cutrone, Kenny Scharf e James Brown.
Erano una scoperta di Salvatore e di Caroline Ala, la quale stava a New York per prendersi cura della loro galleria americana.
L’evento aveva già creato una grande aspettativa nel pubblico milanese, perché di questi artisti si era letto e sentito parlare, ma non erano mai venuti in Italia e non si sapeva bene che cosa ci si dovesse aspettare. Le attivissime ragazze della galleria si occupavano della stampa e delle esigenze degli artisti, che erano arrivati prima perché avrebbero lavorato anche in loco.
Abituati all’atmosfera elettrizzante di New York in quegli anni, i quattro artisti in un attimo scoprirono e si fecero indicare i luoghi dove avrebbero potuto finire le loro serate, a seconda dei loro gusti e delle loro preferenze musicali e sessuali. Insomma, c’era un grande fermento in attesa di questa mostra-evento.
I quattro ragazzi venivano accompagnati a cena, prima delle loro uscite notturne ed aiutati a scegliere i piatti più indicati per quattro giovani affamati.
Al gallerista ed ai suoi collaboratori che a turno li accompagnavano a cena, si univano a volte gli amici, come me che ero anche a quei tempi la corrispondente della rivista DU di Zurigo, critici d’arte come Tommaso Trini, fotografi come Giorgio Colombo, altri artisti.
A una di queste cene offerte da Salvatore in un ristorante nei pressi della galleria, ero seduta appunto vicino a loro, chiacchieravamo e commentavamo la loro giornata, quando tirai fuori un blocchetto della mia borsa per prendere alcuni appunti. Era di carta rosa, un po’ spessa, piacevole usarlo per scrivere e… chissà per disegnare!
Mi chiesero dei foglietti e ognuno di loro fece uno schizzo, con il mezzo che avevano sottomano in quel momento: Keith usò una biro, Kenny un pennarello d’argento, Ronnie un pennarello rosso. James Brown era seduto a tavola troppo lontano e mancò l’esperimento del blocchetto rosa!
Keith, da consumato professionista come ha sempre fatto, firmò e scrisse la data; Ronnie scrisse le sue iniziali R C; e Kenny si limitò a tratteggiare il suo “pinocchio” d’argento.
"A ricordo di una divertentissima serata, a me rimasero i tre disegni che feci incorniciare uno accanto all’altro e dietro fissai il cartoncino d’invito della Galleria Ala, dove partecipai all’inaugurazione con immenso piacere. Era arrivato da New York anche Tony Shafrazy, che si occupava dei quattro in USA e tutti insieme festeggiammo questo evento memorabile che fu seguito, nel 1984, dalla straordinaria mostra personale di Keith Haring sempre da Salvatore Caroline Ala."
Maria Pia Bolletta Quarzo-Cerina