KURT SCHWITTERS
(Hannover 1887 - Kendal 1948)
Senza titolo
1936
collage su carta
cm 13,3x11
firmato in basso a sinistra "K. Schwitters"
Untitled
1936
collage on paper
13.3x11 cm
signed lower left "K. Schwitters"
Provenienza
Lysaker 1948-1956 (ereditato dall'artista Kurt Schwitters)
Klipstein e Kornfeld, precedentemente Gutekunst e Klipstein, Bern 1956
Charlotte Weidler, New York, 1956
Galleria Schwarz, Milano 1963-1967
Collezione privata
Esposizioni
Milano, 1961
Roma, 1962
Milano, 1963
Amsterdam, 1963
Baden, 1963
Cinquant'anni a Dada, Dada in Italia, 1916-1966, Civico Padiglione d'Arte, Milano, 24 giugno - 30 settembre 1966
Torino, 1966
Nestergard, 1993
Bibliografia
Catalogo esposizione, Milano, 1961, ill.
Catalogo esposizione, Milano, 1963, ill.
Catalogo esposizione, Amsterdam, n. 367 ill.
Cinquant'anni a Dada, Dada in Italia, 1916-1966, catalogo dell'esposizione (Civico Padiglione d'Arte, Milano, 24 giugno - 30 settembre 1966), n. 84 ill.
Catalogo esposizione, Torino 1966, ill.
Catalogo esposizione, Nestergard, 1993, n. 105 ill.
Catalogo esposizione, Stadtmüller, 1997, n. 46 ill.
«I quadri di pittura Merz sono opere astratte. La parola Merz significa, nella sua essenza, l’assemblamento di tutti i materiali possibili e immaginabili per scopi artistici, e in senso tecnico l’uguale valorizzazione di principio dei singoli materiali».
Julius Schwitters
[…] Dada ad Hannover significa essenzialmente Kurt Schwitters. Artista individualista, egli, anziché avvicinare l’arte alla vita, cerca di trasferire la vita nell’arte, senza mai rinnegare il significato estetico del suo operare. Riconoscendo in qualsiasi cosa gli capiti sotto mano, soprattutto in ciò che è destinato a trasformarsi in rifiuto e quindi a scomparire, elementi da incamerare in una visione poetico-pittorica, Schwitters sostiene la potenziale artisticità di ogni “cosa” (cfr.Fonti e testimonianze I.14) e per questa sua costante ricerca della bellezza Huelsenbeck gli ha rifiutato l’adesione al Club Dada berlinese, le cui finalità politiche sono incompatibili con il suo apparente disimpegno. Schwitters, dopo aver abbandonato la pittura espressionista con sfumature spiritualiste, intorno al 1918 passa dapprima all’astrattismo e quindi prende a eseguire quadri che appaiono biglietti del tram usati, pezzi di carta raccolti per strada, rifiuti di metallo e altro ancora. Non riuscendo a entrare nel circuito del Dada berlinese, pur riscontrando affinità con Hausmann, decide di dare un’altra definizione al suo lavoro, Merz, casualmente trovata come sillaba della parola “Kommerz” in un pezzo di carta appiccicato a una delle sue tele. […]
Francesco Tedeschi, Dadaismo, Arnoldo Mondadori Arte, 1991.