ARYBALLOS PITECOMORFO
ETRURIA, SECONDO QUARTO VI SECOLO a.C.
Aryballos configurato a forma di scimmia: L’animale è seduto con le gambe piegate verso il torso; uno degli arti superiori è disteso in direzione della corrispondente gamba piegata, l’altro poggiava invece sul muso. Sulla testa presenta un’apertura circolare, dove sono indicate le orecchie. Due elementi conici sotto le natiche dell’animale garantiscono la stabilità del balsamario. Il corpo dell’animale è decorato da file di punti, con l’eccezione di poche pennellate in vernice bruna. H. 9,8 cm.
L’esemplare è probabilmente ascrivibile ad una produzione etrusco-corinzia del secondo quarto del VI secolo a.C. (J.G. Szilágyi, Vases plastiques étrusques en forme de singe, in Revue Archéologique 1972, pp. 111-126). All’interno delle produzioni etrusco-corinzie, balsamari analoghi sono stati attribuiti, grazie alla presenza di motivi decorativi differenti dalla puntinatura, al Gruppo a Maschera Umana (J.G. Szilágyi, Ceramica Etrusco-Corinzia figurata. Parte II 590/580 - 550, Firenze 1998, pp. 586-587, 591-593), officina attiva fra Cerveteri e Vulci.
Provenienza
Simotti Rocchi, Roma, acquisto 1988
Collezione privata