CRATERE - SKYPHOS
PUGLIA, 340-320 a.C.
Grande cratere a forma di skyphos, con orlo svasato ingrossato, corpo troncoconico rastremato in corrispondenza del piede conico. Due anse orizzontali a sezione circolare sono impostate sotto l’orlo. La decorazione, a figure rosse, consiste in due grandi teste femminili tagliate alla base del collo. Le teste volte a sinistra sono caratterizzate da una ricca acconciatura a kekryphalos: parte dell’acconciatura, il diadema, gli orecchini pendenti e la collana sono resi in bianco sovraddipinto. Sotto le anse si collocano due grandi palmette marginate da girali vegetali. La decorazione secondaria consiste in una fila di linguette sotto l’orlo e in un motivo ad onde alla base della scena figurata. H. 29,3 cm; diam. 27,2 cm; largh. max. 39,8 cm.
La forma vascolare del cratere skyphoide, prodotta dalle officine apule nel IV secolo a.C. è la versione sovradimensionata del normale skyphos di tipo corinzio, vaso potorio per il consumo individuale ben noto nel repertorio vascolare italiota. Crateri di questo tipo venivano invece posti al centro del simposio affinché ogni commensale potesse attingervi con il proprio skyphos. Un buon confronto per il vaso, con analoghe dimensioni e decorazione secondaria corrispondente è rappresentato da un esemplare al Clemens Sels Museum di Neuss (inv. GV2, H.B. Siedentopf, CVA Nordrhein-Westfalen 1, München 1982, pp. 58-59 tav. 48).
Provenienza
Collezione privata, Lombardia
Pandolfini, 8 aprile 2009, lotto 555
Collezione privata