COPPIA DI CANDELIERI, NAPOLI, MANIFATTURA DI CAPODIMONTE, 1745 CIRCA
in porcellana bianca, a riprodurre un modello di argenteria coevo, costituiti da più parti sovrapposte, unite tra loro da un’anima metallica fermata da un vitone sotto la base. Esemplari coerenti sono conservati nel museo di Capodimonte in uno dei saloni nobili, centrati da un Crocifisso (invv. OA 5234-5239) forse eseguito da Giuseppe Gricci, corredo d’altare originariamente collocato nel Palazzo Reale di Portici, e precisamente nell’oratorio segreto di Sua Maestà, corredo di committenza reale che dagli inventari risulta trasferito nel 1806 a Palermo per l’arrivo dei francesi a Napoli, e successivamente nel 1881 dal Palazzo Reale di Caserta a Capodimonte grazie all’accorpamento delle collezioni ceramiche borboniche intrapresa da Annibale Sacco. L’apparato sacro presenta delle caratteristiche stilistiche e del modellato che lo riconducono all’intagliatore Gaetano Fumo, attivo nella fabbrica reale proprio dal 1745. Sul fondo di uno dei due la marca con il giglio blu. tipica della manifattura di Carlo II a Capodimonte; cm 50x17x17 e cm 49x16,8x16,8
A PAIR OF CAPODIMONTE CANDLESTICKS, NAPLES, CIRCA 1745
Bibliografia di confronto
O. Ferrari, Porcellane italiane del Settecento, Milano 1976, p. 139;
F. Stazzi, L’arte della ceramica. Capodimonte, Milano 1972, p. 318 n. 129;
A. Caròla Perrotti (a cura di), Le porcellane dei Borbone di Napoli. Capodimonte e Real Fabbrica Ferdinandea 1743-1806, Napoli 1986, pp. 259-260 n. 200