Torna il 19 maggio l’annuale e ormai attesissimo appuntamento della casa d’arte con il catalogo L'arte di ornare i quadri: cornici dal Rinascimento all’Ottocento. Un’occasione unica per acquistare un oggetto che, se già di per sé possiede un intrinseco valore artistico, frutto della sintesi tra raffinata maestria tecnica ed esuberante fantasia dell’intagliatore, può creare anche un rapporto dialettico e dinamico con il quadro che contiene, al tempo stesso isolandolo rispetto alla parete e accentuandone l’illusione prospettica, a conferirgli maggiore efficacia espressiva: perché, come ricorda Antonio Mancini, le cornici «danno maestà alle pitture, che le fanno vedere quasi per una finestra» (Antonio Mancini, Considerazioni sulla pittura, 1620-1621).
Se da una parte non mancano esemplari di produzione internazionale, protagonista indiscussa è sempre l’Italia dal Rinascimento all’Ottocento in tutte le sue varietà regionali, ciascuna con proprie peculiarità stilistiche e decorative, dove l’oro è declinato in tutte le sue varianti: intagliato a formare articolate volute, inciso o inserito in un alternarsi di gole diritte e rovesce a creare effetti di luce e ombra, accostato al nero in un gioco di contrasti cromatici, affiancato da lacche policrome, spesso stese a imitare il marmo.