Artista lombardo, secolo XV
MADONNA CON BAMBINO IN TRONO
in terracotta, cm 58x32x29
Lombard artist, 15th century, enthroned Madonna with Child, terracotta
L’opera si mostra partecipe del linguaggio del tardo gotico lombardo e la solennità della Madonna dall’espressione dolcemente pensosa che si sposa con il dinamico linearismo dei bordi del manto richiama uno dei migliori esemplari eseguiti da Jacopino da Tradate (Tradate XIV secolo - Mantova? 1465 circa), attivo già nel 1401 nel cantiere forse più importante in quegli anni nella penisola italiana, il duomo di Milano, e considerato dai contemporanei il maggiore scultore della Lombardia, come dimostrano le molte statue e rilievi debitrici del suo stile anche aldilà dei confini viscontei (L. Cavazzini, Il crepuscolo della scultura medievale in Lombardia, Firenze 2004, pp. 55-101, figg. 93-128, pp. 97-101). Ci si riferisce alla Madonna col Bambino in marmo conservata presso le civiche raccolte d’arte del Castello Sforzesco (Cavazzini 2004, figg. 94; 100 e 101), considerata tra i capolavori dell’artista e qualitativamente paragonabile al maestoso monumento a Martino V nella cattedrale milanese, databile tra il 1418 e il 1424.
Oltre all’impostazione generale, la figura della Vergine seduta su un sedile completamente nascosto dal suo panneggio, con la testa leggermente inclinata come per rivolgere lo sguardo al Bambino che tiene con entrambe le mani su una delle sue gambe, anche la tipologia del volto ovale, il naso ben squadrato, il fluire dei capelli spartiti al centro sotto al velo, e l’andamento delle pieghe dei panneggi, mostrano di essersi ispirati all’esemplare del Castello sforzesco.