Francesco Lojacono
(Palermo 1838 - Palermo 1915)
CAMPAGNA SICILIANA IN UN GIORNO DI PIOGGIA
olio su tela, cm 48,5x80
SICILIAN COUNTRYSIDE ON A RAINY DAY
oil on canvas, 48.5x80 cm
Provenienza
Collezione privata, Bologna
Società di Belle Arti, Viareggio
Collezione privata
Esposizioni
Capolavori che ritornano. I dipinti della collezione del Gruppo Banca Popolare di Vicenza, Roma, Fondazione Memmo, 28 febbraio - 15 giugno 2008
Bibliografia
Capolavori che ritornano. I dipinti della collezione del Gruppo Banca Popolare di Vicenza, catalogo della mostra (Roma, Fondazione Memmo, 28 febbraio - 15 giugno 2008) a cura di I. Lapi Ballerini e F. Rigon, Ginevra-Milano 2008, pp. 180-183, n. 107
Francesco Lojacono è considerato il più importante paesaggista siciliano dell’Ottocento. Avviato alla pittura dal padre Luigi (autore di piccole e vivaci scene di battaglia), Francesco, verso la fine del 1856, si recò alla scuola di Filippo Palizzi a Napoli, dove prese contatto con le correnti più aggiornate del realismo europeo per diventare uno degli intellettuali più importanti nel clima cosmopolita della Palermo divenuta una delle capitali della Belle Époque. Nel 1860 partecipò all’impresa dei Mille con Garibaldi, che di nuovo seguì nel 1862, venendo fatto prigioniero nell’Aspromonte. Tornando alla pittura, iniziò una ricognizione dei luoghi più caratteristici della sua Sicilia, specializzandosi nella raffigurazione del paesaggio dell’isola (marine, panorami agrigentini e panormiti, a volte animati da figure), sino ad elaborare intorno agli anni ’80, anche grazie alla straordinaria perizia tecnica acquisita, una personale cifra stilistica di ampio successo, contraddistinta dal perfetto equilibrio fra visione lucidamente realistica e sentimento lirico della natura.
Il bozzetto con la Campagna siciliana in un giorno di pioggia che presentiamo in questa vendita si contraddistingue per l’inquadratura di vasto respiro e risulta sorprendete per la resa dei suoi dettagli. L’opera mostra l’artista ormai interamente padrone dei suoi mezzi espressivi che ricorre all’uso di tonalità basse e di una pennellata rapida e larga, come in uno dei suoi più noti capolavori, la tela raffigurante L’arrivo inatteso (o Ritorno del coscritto) che, presenta all’Esposizione Nazionale di Roma nel 1883, fu acquistata dalla regina Margherita per il Quirinale.
Rimasto incompiuto su un lato, il bozzetto, databile verso il 1885, riveste un particolare interesse non solo in quanto conferma del procedimento di spontanea ricerca dell’artista, che attraverso la tecnica tipica en plein air degli artisti impressionisti francesi, faceva di uno spazio aperto il proprio atelier. Quest’opera probabilmente costituisce un primo studio d’impulso per la grande tela Dopo la pioggia (46x88 cm – Palermo, Fondazione Banco di Sicilia), in cui il pittore dipinse un soggetto che gli fu particolarmente caro. Lojacono lo replicò infatti in diversi dipinti variandone, però, di volta in volta, il formato e inserendo o eliminando alcuni particolari.
(da M. Casini Wanrooij, in Capolavori che ritornano. I dipinti della collezione del Gruppo Banca Popolare di Vicenza, catalogo della mostra (Roma, Fondazione Memmo, 28 febbraio - 15 giugno 2008) a cura di I. Lapi Ballerini e F. Rigon, Ginevra-Milano 2008, pp. 180-183, n. 107)