FILIPPO DE PISIS
(Ferrara 1896 - Milano 1956)
Natura morta con gli aranci
1925
olio su tela
cm 45x33
firmato e datato "De Pisis, Paris, 25"
al retro cartigli Comune di Verona, Filippo De Pisis 6 luglio-21 settembre 1969, Arte moderna in Italia, Mostra Palazzo Strozzi Firenze 26 febbraio-28 maggio 1967, cartiglio e timbro Galleria del Secolo, Roma
al retro timbro Galleria d'Arte Farsetti Prato
Natura morta con gli aranci
1925
oil on canvas
45x33 cm
signed and dated "De Pisis, 25"
on the reverse label Comune di Verona, Filippo De Pisis 6 luglio-21 settembre 1969
on the reverse label Arte moderna in Italia, Mostra Palazzo Strozzi Firenze 26 febbraio-28 maggio 1967
on the reverse label and stamp Galleria del Secolo, Roma
on the reverse stamp Galleria d'Arte Farsetti, Prato
Provenienza
Collezione Ortolani, Roma
Esposizioni
Arte moderna in Italia 1915-1935, Palazzo Strozzi, Firenze, febbraio-maggio 1967
Omaggio a De Pisis, Galleria Dolomiti, Cortina d'Ampezzo, dicembre-gennaio 1968
Mostra dell'opera pittorica di Filippo De Pisis, Palazzo della Gran Guardia, Verona, luglio-settembre 1969
100 opere di Filippo De Pisis, Galleria Falsetti, Prato, maggio-giugno 1973
Bibliografia
G. Raimondi, Filippo De Pisis, Firenze 1952, tav. 6
Arte moderna in Italia 1915-1935, catalogo della mostra (Palazzo Strozzi, Firenze, febbraio-maggio 1967), p. XXXV
Omaggio a De Pisis, catalogo della mostra (Galleria Dolomiti, Cortina d'Ampezzo, dicembre-gennaio 1968), tav. I
Mostra dell'opera pittorica di Filippo De Pisis, catalogo della mostra (Palazzo della Gran Guardia, Verona, luglio-settembre 1969), cat. 43, p. 23, p. 112
100 opere di Filippo De Pisis, catalogo della mostra (Galleria Falsetti, Prato, maggio-giugno 1973) tav. VIII
G. Briganti, D. De Angelis, De Pisis, Catalogo generale, tomo I, Milano 1991, pp. 78- 79, n. 1925 42
De Pisis nella sua vita dipinse più di 3000 quadri, sin da giovane dimostrò le sue doti artistiche e culturali che spaziavano dalla letteratura alla pittura, dalla botanica all’entomologia. De Pisis artista libero e sapiente, personaggio eclettico, versatile ed estetizzante, nella sfida con la pittura ne esce sempre vincitore, un uomo e un artista consacrato all’arte e alla pittura.
E’ a Parigi nel 1925 quando De Pisis dipinge questa “Natura morta con aranci” dai cromatismi decisi, squillanti, immediati, accattivanti, dai giochi di trasparenze che creano bagliori di luce viva, luce che fa intravedere oltre, e non è solo un oltre fisico e oggettivo. Da questo momento in poi le opere di De Pisis si arricchiscono di genialità, freschezza e immediatezza, è l’influenza della vita bohémien, dell’incontro con la grande arte: i musei e il fascino per Manet, Corot, Delacroix, Poussin, Matisse, le gallerie e le nuove amicizie, viene introdotto da De Chirico ed entra nel circolo degli artisti italiani a Parigi insieme a Massimo Campigli, Alberto Savinio, Renato Paresce e Mario Tozzi. Incontra il critico francese Waldemar George che nel 1928 ne scriverà la prima monografia. Giorgio De Chirico scrive a Soffici dandone un giustizio contrastante “un essere strano: ottuso e sensibile, ardente e oscuro,” De Pisis un artista intelligente, degno della sua stima. Parigi è l’esperienza, durata 15 anni, che risulta fondamentale per capire la qualità dell’artista ferrarese più dandy che ci sia (girava per le strade con un pappagallo sulla spalla): il suo modo di dipingere prende corpo, potenza e lo rende totalmente pittore. È qui che si consacra la sua attività artistica, espone con successo, accoglie consensi dalla critica e dal collezionismo, scopre la realtà metropolitana, scopre la pittura en plein air, continuerà assiduamente a dipingere le nature morte ma comincia a dipingere anche ciò che lo circonda, la città e i suoi personaggi tentatori.