Modern and Contemporary art

Florence, 
wed 7 July 2021
Live auction 1056
66

Mimmo Paladino ©  
(Paduli, 1948)

MIMMO PALADINO

€ 15.000 / 25.000
Estimate
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MIMMO PALADINO

(Paduli 1948)

Senza titolo

1992

olio su cartone

cm 103x72

al retro firmato e datato "1992"

al retro cartiglio Piramide Arte Contemporanea, Firenze

 

Untitled

1992

oil on cardboard

103x72 cm

on the reverse signed and dated "1992"

on the reverse label Piramide Arte Contemporanea, Firenze

 

Provenienza

Galleria Piramide Arte Contemporanea, Firenze

Collezione privata


Nessuna opera nasce dal nulla. Ogni lavoro dell’artista affonda le proprie radici nella storia dell’arte. Mimmo Paladino nasce a Paduli nel 1948, è pittore, sculture e incisore e uno dei maggiori esponenti della Transavanguardia, movimento che ha caratterizzato la scena artistica degli anni ’80. Il termine Transavanguardia viene coniato dallo storico e critico d’arte Achille Bonito Oliva nel 1979 e con esso si allude, come afferma la parola stessa, ad un attraversamento, un superamento
(trans) delle avanguardie. Gli artisti ritornano alla pittura e alle immagini. Si manifesta una volontà di andare oltre, avanti, ma anche indietro, con un atteggiamento nomade, che permette di viaggiare tra passato, presente e futuro.

In questo scenario Paladino lavora sempre sul piano della pelle della pittura, della sua superficie, a metà tra astrazione e figurazione. Le sue immagini evanescenti, a colori pastello, sembrano prendere vita davanti allo spettatore. Come afferma lui stesso “Lo sconfinamento è una dimensione che mi appartiene da sempre”. Così la lingua pittorica di Paladino è volutamente nomadica, ricca di echi che gli consentono di viaggiare nei territori più disparati; dalla pittura primitiva, alle avanguardie del primo Novecento, alla cultura popolare e quella colta. Le figure popolano costantemente i lavori dell’artista, elementi misteriosi che sembrano risiedere in un limbo intermedio tra intorpidimento e divenire: per metà fossili e per metà esseri viventi, vivi.

Il racconto di Paladino si muove dunque verso forme archetipe, primordiali, e alla fine di questo, ritroviamo sempre il mito e con il mito ricomincia il racconto e ricomincia la storia, la nostra storia: ciò che abbiamo vissuto e ciò che stiamo vivendo.