Artista veronese, inizio sec. XVI (Maestro del Fetonte Correr?)
EPISODIO DELLA STORIA DI MELEAGRO
olio su tavola, cm 80x108
Veronese Artist, early 16th century (Master of the Fetonte Correr?)
AN EPISODE FROM THE HISTORY OF MELEAGER
oil on panel, cm 80x108
Provenienza
New York, antiquari Durlacher, 1920; Christie’s, Londra, 8 luglio 1938; Bellesi, Londra; Fischer, Lucerna, asta del 17-6-1967, lotto 102 b; Milano, collezione Neerman, 1975.
Bibliografia
P. Schubring, Sechs Bilder aus dem Meleager-Mythus, in “Der Cicerone” XX, 1928, pp. 293-98; M. Vinco, Catalogo delle “pitture di cassone” a Verona dal Tardogotico al Rinascimento. Tesi di Dottorato, Università degli Studi Padova. Dipartimento di Storia delle Arti Visive e della Musica, 2012, pp. 160-162, cat. 86, ill. p. 341, V; M. Vinco, Cassoni. Pittura profana del Rinascimento a Verona, Milano 2018, pp. 282-286, cat. 91.5, ill.
Riferimenti fotografici
Fototeca Federico Zeri, scheda 21705
La tavola qui presentata fa parte di una serie di sei pannelli dispersi in collezioni diverse, alcune milanesi, cinque dei quali comparsi per l’ultima volta insieme nell’asta tenuta a Lucerna da Fischer negli anni Sessanta del Novecento.
Furono studiati per la prima volta nel 1928 da Paul Schubring, che ne ricostruì il soggetto, la storia di Meleagro narrata nelle Metamorfosi di Ovidio di cui la nostra tavola costituisce il penultimo episodio, l’uccisione dei fratelli della madre Altea da parte di Meleagro, e la vendetta di Altea che accecata dall’ira getta nel fuoco il tizzone a cui, secondo il vaticinio delle Parche, è legata la vita di Meleagro.
In quell’occasione, Schubring proponeva di riferire la serie (composta da quattro tavole vicine alla nostra per dimensioni e da due più corte) alla decorazione di uno studiolo e le riferiva a Michele da Verona (1470 – 1536/37), un’attribuzione successivamente respinta dalla critica.
Come riferito da Mattia Vinco nella tesi di dottorato (consultabile on-line, Padua@Research) le foto dell’intera serie risultano archiviate da Bernard Berenson nel faldone intitolato a Francesco dai Libri, attribuzione condivisa anche da Rodolfo Pallucchini in una comunicazione orale alla proprietà ma respinta in un recente intervento sul pittore veronese da parte di Enrico Maria Guzzo.
Nella sua disamina del corpus dei cassoni veronesi e delle pitture ad essi assimilabili, come appunto le nostre, Vinco propone di riferire la serie delle storie di Meleagro al cosiddetto Maestro del Fetonte Correr autore anche di una serie dedicata a Perseo, il cui name-piece è la coppia di tondi nel museo veneziano raffiguranti quel mito (Vinco, 2012, pp. 153 e ss., n. 82). Attivo intorno al 1500, l’ignoto maestro sarebbe vicino ai veronesi Antonio II Badile e Girolamo dai Libri, non senza attenzione per la coeva pittura veneziana, da Gerolamo Mocetto a Cima da Conegliano.
Sebbene il tragico mito di Meleagro non si addicesse alla decorazione di cassoni nuziali lo ritroviamo in un pannello veronese nella Galleria Nazionale di Praga, e in una coppia di tondi in uno dei quali compare appunto il nostro soggetto, dalla bottega di Michele da Verona (Vinco, 2012, cat. 63).