Florence, 
wed 9 February 2022
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167

URNETTA CINERARIA

€ 6.500 / 9.500
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URNETTA CINERARIA

ETRURIA, CHIUSI, III SECOLO a.C.

 

Urna in terracotta in argilla composta di una cassa di forma parallelepipeda e di un coperchio con figura realizzata a stecca. La cassa presenta sul fronte una  scena  di  combattimento  con  due  opliti  riccamente  armati  nell’atto  di uccidersi vicendevolmente.  il  guerriero  a  sinistra,  eteocle,  sembra  uscire vittorioso dal combattimento, ed affondare con la destra la propria spada nella gola dell’eroe a sinistra, Polinice, afferrando con la sinistra il bordo dello scudo  con  cui  l’altro  si  copre.  Polinice,  in  ginocchio  e  senza  la  protezione dell’elmo,  rotolato  a  terra  fra  le  gambe  del  fratello,  riesce  ugualmente  ad affondare  la  propria  spada  sotto  la  corazza  di  eteocle.  Ai  lati  della  scena sono  due  demoni  femminili  alati,  due  Vanth.  Queste  indossano  un  corto chitone con le bretelle incrociate sul petto, lasciato nudo, portano stivali e reggono delle fiaccole ad indicare il fato dei combattenti. i lati della cassa sono rimarcati da due lesene con capitelli tuscanici. Lungo la modanatura superiore della cassa corre un’iscrizione con il nome del defunto. 44 x 21 x 27 cm. Il coperchio, le cui dimensioni sono probabilmente troppo ridotte per essere riferibili all’urna, presenta una figura femminile sdraiata, con testa appoggiata sul cuscino e corpo avvolto in un ampio mantello. 38 x 20 x 14,5 cm.

Quest’urna, che si contraddistingue per la particolare conservazione della ricca policromia e per la profondità del rilievo rimasto, è decorata con un soggetto particolarmente amato nella produzione di urne etrusche a partire dall’età tardo classica, quello con il fratricidio di Eteocle e Polince, atto finale della saga tebana (Su questi temi di recente, F. De Angelis, Miti greci in tombe etrusche. Le urne cinerarie di Chiusi, Monumenti Antichi dell’Accademia dei Lincei 73, serie monografica 8, Roma 2016, pp. 65-78. Fra i numerosi confronti,  conservati  per  lo  più  in  collezioni  museali,  possiamo  ricordare  a  titolo  meramente  esemplificativo,  un’urna  al  Museo Archeologico nazionale di Firenze (Arachne n. 1066493), due urne al Museo Archeologico di Parma (inv. t428 e t. 432 - M. Cavalieri, Le urne cinerarie etrusche deI Museo Archeologico Nazionale di Parma, in Archivio Storico per le Province Parmensi 52, 2000, pp. 343-362).

 

Provenienza

Pandolfini, 21 giugno 2017, lotto 166