Important Renaissance Maiolica

Florence, 
wed 20 October 2021
Live auction 1099
1

ALBARELLO, MANISÈS, 1435-1450 CIRCA

€ 3.000 / 5.000
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ALBARELLO, MANISÈS, 1435-1450 CIRCA

in maiolica a lustro; alt. cm 20, diam. bocca cm 9, diam. base cm 9,1

 

A PHARMACY JAR (ALBARELLO), MANISÈS, CIRCA 1435-1450

 

Bibliografia di confronto

X. Dectot, Céramique hispaniques (XII-XVIII siècle), Parigi 2007, p. 56 n. 23

 

L’albarello ha collo alto, imboccatura ampia a orlo estroflesso rifinito a stecca, spalla breve e obliqua a profilo angolato che scende su un corpo cilindrico appena rastremato al centro, terminante in un calice angolato poggiante su un piede basso con base concava. Il decoro mostra due registri doppi ed uno singolo di foglie d’edera dipinte alternativamente in blu e lustro, separati da una linea orizzontale tracciata in blu su uno smalto bianco crema non troppo spesso, presente anche all’interno del vaso.

Il motivo a foglie di edera è uno dei motivi più riconoscibili nella produzione di maioliche a Manisés, unitamente all’ornato a “foglia di briona”. La loro perfezione tecnica e i tratti virtuosistici del disegno incontrarono particolare successo negli anni in cui la produzione ceramica era agli albori. Grazie al dominio del regno d'Aragona l'esportazione dalla Spagna prosperò e i lustri valenciani ottennero da Filippo il Buono di Borgogna nel 1441 la Valenschenweck , con la concessione di importazione in franchigia a Bruges; un’esenzione analoga fu concessa a Venezia nel 1455 per «laura da maiorca e da Valenca». Anche per questo i vasi decorati con foglie d'edera spesso compaiono nei dipinti dell’epoca, di cui il più noto è certo il vaso della droga nell'Annunciazione di Hugo van der Goes, ora agli Uffizi, dipinto nel 1482, insieme all'orcio e vaso di fiori dipinti da Ghirlandaio nella Nascita di San Giovanni Battista (1486-90) in Santa Maria Novella a Firenze.

Il vaso trova numerosi riscontri in collezioni pubbliche e private, presenti ad esempio nelle raccolte del British Museum (inv. n. 1968,0204.1), del Metropolitan Museum of Art nella Cloisters Collection (inv. n. 1956-56.171.95), del Victoria and Albert Museum (inv. n. 10-1907).