GRANDE CRESPINA, VENEZIA, 1570 CIRCA
in maiolica dipinta in policroma; diam. cm 32, alt. cm 4,7
A LARGE MOULDED BOWL (CRESPINA), VENICE, CIRCA 1570
Bibliografia di confronto:
J. Lessmann, Herzog Anton Ulrich-Museum Braunschweig, Italienische Majolika, Katalog der Sammlung, Brunswick, 1979, p. 497 tav. 816;
E.K. Swetlicka, Maiolica veneziana nelle collezioni polacche in G. Busti, M. Cesaretti, F. Cocchi (a cura di), La maiolica italiana del Rinascimento. Studi e ricerche, Turhout 2019, p. 121 fig. 18 e p. 117 fig. 4
La coppa ha forma aperta, leggermente umbonata al centro con tesa baccellata appena rilevata e orlo mosso, e poggiava in origine su un alto piede a calice, applicato a freddo, qui tagliato per consentirne l’incorniciatura secondo un gusto collezionistico diffuso nel corso del XIX secolo (si veda al riguardo F. Barbe, Su alcune cornici delle maioliche Campana del Louvre in G. Anversa, C. Maritano (a cura di), Atti delle giornate di studio in onore di Luciano Franchi. Il collezionismo fa grandi i musei. Giornate di studio sulla maiolica italiana, in “Faenza” 2020 n. 2). L’ornato, realizzato in piena policromia su uno smalto spesso ricco e con una vetrina brillante, vede un cavaliere in abiti romani che brandisce una spada trattenendo con l’altra mano un bianco destriero imbizzarrito. La scena si svolge in un ampio paesaggio lacustre con il cielo tinto di giallo al tramonto e uno sfondo di monti azzurrati. Al verso il doppio ordine di baccellature è orlato con linee concentriche gialle.
La posa qui usata per il cavaliere barbato nell’atto di brandire la spada torna spesso su opere in maiolica, anche di diversa morfologia, e deriva chiaramente da una fonte incisoria probabilmente ispirata dalla figura storica di Marco Curzio.
La crespina, che per dimensione e qualità pittorica trova pochi riscontri, ha come esemplare di confronto morfologico una coppa pubblicata del museo di Amburgo e pochi altri esempi, tra cui la coppa con Debora e Barak dell’Università Jagellonica di Cracovia (inv. n. 6684,1666/IV)