ONLINE AUCTION | CONTEMPORARY ART

Florence, 
thu 17 - fri 25 February 2022
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83

Gino Marotta
(Campobasso, 1935 - Roma, 2012)

GINO MAROTTA

€ 1.500 / 3.000
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GINO MAROTTA

(Campobasso 1935 - Roma 2012)

Soleado

2004

transparent colored methacrylate

50x40 cm

signed lower centre

on the reverse titled and dated


Gino Marotta nasce a Campobasso nel 1935. Artista, sceneggiatore, musicista, ma prima di tutto esploratore, ha dedicato la sua lunga vita alla ricerca di nuovi linguaggi e alla sperimentazione di nuove tecniche e di materiali innovativi. Ha condiviso le sue ricerche con i tanti movimenti d’avanguardia che si sono susseguiti dagli anni Cinquanta in poi, ciononostante, è sempre rimasto una figura a sé stante, col continuo intento di dar vita ad una nuova idea di opera d’arte e del rapporto che questa ha con lo spettatore stesso.

Marotta ha attraversato in modo originale e trasversale le ricerche d’avanguardia affermatesi in Italia nel corso degli anni sessanta, dalle tendenze Pop e New Dada all’Arte Povera. Dopo le prime opere pittoriche degli anni cinquanta, avvia una ricerca polimaterica che si avvale di materiali diversi, come piombo, stagno, lamine di alluminio ecc. muovendosi così tra pittura, scultura e assemblaggio neodada.

Negli anni sessanta approda ai materiali sintetici, tra cui il metacrilato (o perspex) che è diventa emblematico del suo operare. Col perspex dà vita a sculture prodotte in serie grazie a procedimenti di stampa industriale, si tratta dunque di un materiale completamente artificiale, “freddo”, che Marotta predilige proprio in contrapposizione ai soggetti rappresentati, ovvero forme della natura che si rifanno al mondo vegetale ed animale con colori sgargianti e idilliaci.

Da questo momento in poi nasce in Marotta una ricerca incentrata sulla dicotomia tra artificiale e naturale, tra l’interesse per i nuovi materiali offerti dal mondo industriale e, in contrasto, il ritorno continuo alla natura, la perplessità tra vecchio e nuovo mondo, che fanno sembrare, a chi osserva la sue opere o a chi si trova in mezzo ad esse, di essere in una sorta di Eden perduto.

Gillo Dorfles disse di lui “Marotta produce spazi veri operando con materiali falsi”.

Ecco, credo che a chiunque, guardando Soleado, verrà in mente, almeno una volta, una calda giornata estiva, una strada vuota davanti a sé, magari col mare poco più avanti, e quella sensazione di trovarsi a metà tra cielo e terra, quasi come se fosse un paradiso terrestre.