Statua del tipo della Pudicizia
Marmo italico
H. 134 cm
Età tardo-repubblicana, I secolo a.C.
Figura femminile acefala ricomposta da due frammenti, gravitante sulla gamba destra e con gamba sinistra flessa e scartata di lato. L’himation avvolge completamente il corpo della donna colta nell’atto di coprirsi il ventre e il petto con le braccia, con la mano destra atteggiata nel gesto di scostare il mantello dal viso.
Il tipo statuario, nato in ambito microasiatico intorno al II secolo a.C., venne frequentemente impiegato a Roma a simboleggiare la virtù delle matrone romane (data da una somma di valori, anche castitas e pietas). Pudicitia era infatti la divinità del Pantheon romano che presiedeva alla castità coniugale delle matrone e più in particolare, delle donne maritate legittimamente in prime nozze.
Per un confronto vicino al lotto qui presentato si veda la statua del tipo Pudicizia conservata ad Afrodisia di Caria, attuale Turchia (Arachne 1134164).
Opera dichiarata di interesse archeologico particolarmente importante ai sensi dell'art. 10 comma 3 lettera a del D.Lgs. N.42/2004 dalla Soprintendenza Speciale di Roma