Porcellane della Compagnia delle Indie Meraviglie cinesi per l'Europa

wed 21 December 2022
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A PUNCH BOWL, CHINA, QING DYNASTY, QIANLONG PERIOD, CIRCA 1780

€ 6.000 / 9.000
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A PUNCH BOWL, CHINA, QING DYNASTY, QIANLONG PERIOD, CIRCA 1780

 

COPPA DA PUNCH, CINA, DINASTIA QING, PERIODO QIANLONG, 1780 CIRCA

in porcellana policroma e oro; diam. cm 26, alt. cm 10,5

 

La coppa, larga e dalle pareti alte e verticali, poggia su un alto piede ad anello. Il decoro complesso è stato realizzato per l'esportazione in Europa e utilizza una palette di colori molto varia con rosa di Cassio tipico del periodo, ma anche varie sfumature e linee di grigio e nero, arricchito con rosso ferro e ampie dorature. La superficie è decorata con scene di “caccia alla volpe” racchiuse in ampie riserve circondate da un fitto motivo decorativo a tessuti con celle, losanghe e piccole tessere a Y e con cornici sagomate, scene liberamente ispirate alle incisioni di Robert Saymur da James Seymour (1705-52) dal titolo “Going out in the Morning”, “Brushing into Cover”, “In Full Chase" and “The Death”. Al centro del cavetto, in un medaglione circondato da decori a punta di lancia e piccole celle, un cacciatore a piedi segue i suoi segugi in un paesaggio boschivo con uno sfondo di colline dipinte in porpora, mentre l’intricata e complessa texture dell’esterno prosegue ad adornare l’orlo.

Si pensa che questo tipo di decorazione, denominata mandarine palette, abbia potuto richiedere almeno tre cotture per essere completata, con conseguenti felature che qui si individuano nel bordo, sapientemente camuffate probabilmente in origine. Il decoro della famiglia cosiddetta “mandarina” deriva da decori orientali e fu variamente utilizzato, trovando la sua massima espressione dalla metà del secolo nei prodotti di Canton, molto richiesti dal mercato europeo e americano in particolare. Tale decorazione è nota in un certo numero di punch bowls con scene di “caccia alla volpe”, richieste nel XVIII secolo per il mercato inglese, ma anche per quello americano.

Le scene sono state ricopiate più volte in Cina con inevitabili varianti rispetto all’incisione di ispirazione, come ad esempio in un boccale con personaggi dalla medesima scena di caccia recentemente transitata sul mercato nella vendita della collezione Rockefeller, o quella dalla collezione Mottahedeh, anch’essa sul mercato. Nella coppa in oggetto particolarmente significativa, oltre alla misura, la grande quantità di materia cromatica e la particolare abilità pittorica dell’esecutore, in particolare della scena centrale, forse abituato al gusto coloristico “sfumato” derivato dalle opere in grisaille, così caro al mercato occidentale e che fa di questa coppa un esemplare particolarmente significativo.

 

Bibliografia di confronto

F. e N. Hervouët, Y. Bruneau, La Porcelaine des Compagnies des Indes à Décor Occidental, Parigi 1986, pp. 74-77, in particolare la coppa n. 3.24 (con decoro secondario pertinente);

D. Fennimore et al., The David and Peggy Rockefeller Collection: Decorative Arts, New York 1992, vol. IV, p. 152 n. 163