Lili Helbig Morani
(Roma 1868 - 1954)
PORTRAIT OF A LADY LAYING ON A SOFA
oil on canvas, 126x148 cm
RITRATTO DI NOBILDONNA ADAGIATA SU DIVANO
olio su tela, cm 126x148
Bibliografia
R. Mammucari (a cura di), Dal Naturalismo al Simbolismo: D'Annunzio e l'arte del suo tempo, catalogo della mostra (Università degli studi di Roma Tor Vergata, Centro Congressi e rappresentanza, Villa Mondragone, Roma, 22 aprile – 24 luglio 2005), Marigliano 2005, p. 142 (att. ad Alessandro Morani col titolo Ritratto di Guendalina Guiccioli Morani.
G.L. Marini, Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento, XXIII ed. (2005-2006), Torino 2005, p.589 (att. ad Alessandro Morani col titolo Ritratto della moglie Lilì Helbig in un interno)
Il bel dipinto della pittrice Elizabeth -‘Lili’- Helbig Morani (1868-1854), ritrae una fascinosa gentildonna avvolta nel suo abito nero e adagiata su un sontuoso sofà, mentre il profilo appare quasi incorniciato dalle volute dorate e lo sguardo rimanda oltre i confini del quadro. L’opera -precedentemente attribuita al marito Alessandro Morani, così come la ritratta era stata erroneamente identificata con la stessa Lili o la cognata Guendalina Guiccioli Morani- è in ogni caso la perfetta incarnazione di quel preziosismo elitario, fiabesco, decadente che animò la Capitale nell’ultimo ventennio del XIX secolo, attraverso personalità quali Gabriele D’Annunzio, il critico Angelo Conti e i pittori del cenacolo artistico In Arte Libertas. E nella Roma fin de siécle Lili Helbig fu quasi destinata ad avere il duplice privilegio di spettatrice e attrice. Un privilegio che seppe sempre coltivare con acuta intelligenza e profonda sensibilità. Figlia infatti del celebre archeologo Wolfgang Helbig e della principessa russa Nadina Shakhovskàja,raffinata acquarellista e pianista, Lili sin da bambina apprese i primi rudimenti di musica sulle ginocchia di Liszt e di arte classica dai giovani dell’Istituto Germanico, mentre appariva del tutto normale ospitare nella propria casa il grande Wagner o essere ritratta dal preraffaellita Fairfax Murray, così come con naturalezza la splendida villa di famiglia -Villa Lante al Gianicolo, opera di Giulio Romano- divenne uno dei più stimolanti salotti culturali della Roma dell’epoca. In quest’ottica lo stesso matrimonio con il pittore Alessandro Morani, conosciuto nel 1894 proprio durante un’esposizione del cenacolo In Arte Libertas, sancisce un sentimento nato in una comunanza di ideali artistici destinati a durare un’intera vita. Attraverso una pittura elegante appresa dal maestro Edoardo Gioja e ascrivibile alla seconda metà degli anni ’90 dell’Ottocento, Lili offre dunque allo spettatore la possibilità di entrare nella sala e respirare lo spirito di un’epoca svanita sul ‘fiume del tempo’.