PRINTS AND DRAWINGS FROM 15TH TO 19TH CENTURY

Florence, 
wed 24 May 2023
Live auction 1206
90

Mario Puccini
(Livorno, 1869 - Firenze, 1920)

Mario Puccini

€ 10.000 / 15.000
Estimate
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Mario Puccini

(Livorno 1869 - Firenze 1920)

IN VENICE

charcoal on cardboard, 149x83 cm

signed lower left

 

IN VENEZIA

carboncino su cartone, cm 149x83

firmato in basso a sinistra

 

Provenienza

Galleria d'Arte Capitani, Milano

Collezione privata

 

Bibliografia

G. Razzaguta, Virtù degli artisti labronici, Livorno 1943, p.24

V. Jacoponi, L'illuminazione pubblica ieri e oggi a Livorno, in "La Rivista di Livorno", 3, Livorno 1954, p.164

G. Razzaguta, Livorno nostra, Livorno 1958, p.148

R. Monti, R. Tassi e F. Tassi, Mario Puccini, Firenze 1992, p.436, n.22

 

«Puccini adoperò il disegno in modo assolutamente singolare e per certi versi inconvenzionale .

Infatti ad un diradata attività  di studi e di appunto abbreviato dal vero, egli contrappone un  nutrita serie di grandi fogli “compiuti” spesso  di dimensioni più vaste delle stesse tele o tavolette su cui andava dipingendo. È questa una pratica inusuale, non solo in Toscana, in anni in cui -tranne che negli  anfratti più sofisticati  della cultura d’aura secessionista-, il disegno era sempre concepito come mezzo primario per fermare l’impressione o come studio -anche elaborato e dilatato- per la costruzione  di ulteriori e definitive immagini. Questi grandi (a volte grandissimi) fogli misurati centimetro per centimetro da un segno fermo, capace di definire intricatissime strutture  di irraggiamenti, sovrapposizioni, fasciature volumetriche, e poi di mutarsi internamente, cambiare tessitura e divenire vero e proprio spazio-colore, ponendosi dunque in totale autonomia, non hanno precedenti forse in tutta la pittura italiana del momento. [..] Questi disegni  nell’ampia partitura da foglio d’accademia, sono la testimonianza spesso qualitativamente  altissima, di un procedimento ardito di selezione compositiva; infatti la coloratura del nero è ridotta alle sue potenzialità spaziali e si definisce come irradiazione dei segni maggiori, quelli che determinano la complessità della trama nodale. L’immagine, inquadrata “sul motivo” vien sottoposta  ad una selezione coloristica e tonale, come nelle vecchie tecniche del “ton gris”, innestando in uno spazio di “misura” un colore astratto, mentale assolutamente naturalistico.»

 

Raffaele Monti , Mario Puccini, Firenze 1992, p.99