CERAMICA. MAIOLICHE E PORCELLANE DAL XVI AL XIX SECOLO

Florence, 
tue 27 June - tue 4 July 2023
Online auction 1231
30

PIATTO, VENEZIA, 1540 CIRCA

€ 8.000 / 12.000
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A VENETIAN PLATE, CIRCA 1540 


PIATTO, VENEZIA, 1540 CIRCA 

in maiolica dipinta in policromia, cavetto profondo e tesa larga leggermente inclinata, con orlo arrotondato listato di giallo, e poggia su un piede ad anello. Sul recto una decorazione a grisaille, nei toni del grigio-azzurro, su fondo blu con ornato “a trofei” che occupa l’intera superficie del piatto con, al centro, un elmo e un insieme di scudi, attorno al quale si vedono quattro gruppi di trofei, disposti simmetricamente, con loriche, elmi e strumenti musicali. Il fondo è occupato da sottili nastri graffiti a mentre le armi e gli elementi maggiori sono lumeggiati da tocchi di stagno e impreziositi da una fitta trama di decori in bruno di manganese. L’ornato appartiene alla decorazione “all’antica” detta “a trofei”, un fortunato motivo decorativo molto diffuso in tutta l’area adriatica grazie alle incisioni, presente in molte manifatture del Ducato di Urbino, ma che ebbe esiti di prestigio nelle maioliche rinascimentali di Venezia. Johanna Lessmann ha proposto un interessante campionario di piatti, presenti all’Herzog Anton Ulrich Museum di Braunschweig, coerenti morfologicamente e stilisticamente con il piatto in esame. Si veda in particolare il piatto centrato da un cartiglio, ma comunque decorato con gruppi di trofei disposti simmetricamente (inv. n. 1166). Alcune opere coerenti per stile e decoro, delineato in modo più manieristico rispetto ai grandi piatti da parata delle due note botteghe veneziane, sono presenti in collezioni private, e alla serie del Museo di Amburgo si possono associare, pertanto alcuni altri esemplari come il piatto del Museo di Lindenau centrato da strumenti musicali e datato 1545, o il piatto con soldato romano al centro del Museo del Bargello a Firenze. Oramai superata la difficoltà attributiva tra le botteghe veneziane di Mastro Ludovico e di Mastro Jacomo da Pesaro sembra oggi, grazie anche agli studi più recenti, in particolare a quelli di Elisa Paola Sani, propendere per l’assegnazione di questa tipologia di piatti a trofei alla bottega di Mastro Jacomo, comunque avvicinandoli all’area adriatica pesarese. Sul retro timbro ed etichetta di provenienza Collezione Simonetti, Roma”; diam. cm 24,6, diam. piede cm 9,8, alt. cm 4

 

A VENETIAN PLATE, CIRCA 1540 

 

Bibliografia di confronto 

J. Lessmann, Herzog Anton Ulrich-Museum Braunschweig, Italienische Majolika, Katalog der Sammlung. Brunswick 1979, pp. 382-384 nn. 549-554;

E.P. Sani, Jacomo o Ludovico? Considerazioni sulla bottega di Maestro Jacomo da Pesaro a Venezia alla luce di un nuovo piatto firmato, in “Faenza”, C n. 1 (2014), pp. 74-87