A FLORENTINE CABINET, CIRCA 1700
STIPO, FIRENZE, 1700 CIRCA
in ebano e pietre dure con applicazioni in bronzo dorato. Fronte di linea spezzata impreziosito al centro da una nicchia architettonica con un grande sportello centrale ed un cassetto sottostante inquadrati da una doppia coppia di colonne su alto piedistallo, ai lati delle quali sono disposti otto cassetti su due file sia a destra che a sinistra. Sia lo sportello che tutti i cassettini mostrano sul fronte una placca in marmo nero del Belgio inarsiata in pietre dure, tutte diverse tra loro ma decrate con uguale soggetto: un uccello appollaiato su ramo con foglie e frutti, talvolta accompagnato da una farfalla; cm 100x154x44
Comparative Bibliography
A. Gonzales Palacios, Il Tempio del Gusto, Milano 1984, p. 39, figg. 26-27.
Questo stipo si inserisce a pieno titolo nell’ambito della preziosa produzione fiorentina della Galleria dei Lavori delle Botteghe Granducali create dal Granduca Ferdinando I nel 1588. I soggetti naturalistici degli uccelli e delle piante che decorano le numerose formelle, tipiche del mosaico fiorentino, traevano ispirazione soprattutto dall’opera del pittore Jacopo Ligozzi, che a partire dall’inizio del XVII secolo iniziò a fornire modelli per i lavori di corte. Da allora per oltre un secolo il marmo nero del Belgio costituì l suporto ideale per il lavoro di intarsio degli abili artigiani fiorentini, capaci di rendere increibili effeti nauralistici attraverso l’utilizzo e l’accostamento delle più svariatei pietre dure e tenere.
Lo stipo che qui presentiamo conferma la sua origine fiorentina anche grazie alla forma e alla distribuzione delle placche nell’impianto decorativo, poste simmetricamente su due colonne ai lati del grande sportello centrale, come ad esempio in due esemplari pubblicati da Alvar Gonzales Palacios nel 1984.