IMPORTANT MAJOLICA FROM RENAISSANCE TO THE 18TH CENTURY

Florence, 
thu 26 October 2023
Live auction 1252
57

A CHARGER, SAVONA OR ALBISOLA, LATE 17TH - EARLY 18TH CENTURY

€ 3.000 / 5.000
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A CHARGER, SAVONA OR ALBISOLA, LATE 17TH - EARLY 18TH CENTURY

 

PIATTO DA PARATA, SAVONA O ALBISOLA, FINE SECOLO XVII - INIZIO SECOLO XVIII

in maiolica dipinta in policromia. Al retro marca stemma di Savona; diam. cm 47,5, diam. piede cm 26,5, alt. cm 6

 

Comparative Bibliography

D. Tiscione (a cura di), Antiche maioliche savonesi, cat. della mostra, Savona 1989;

C. Chilosi (a cura di), Ceramiche della tradizione ligure. Thesaurus di opere dal Medio Evo al primo Novecento, Milano 2011

 

Il grande piatto, foggiato al tornio, ha larga tesa orizzontale con orlo arrotondato, balza sottile e ampio cavetto, e piatto poggia su piede ad anello poco rilevato. L’ornato della tesa vede una corona continua ad andamento sinuoso con fiori dalle corolle complesse con lunghi stami e petali sfrangiati, delineati in manganese su fondo giallo, sui quali si innesta un giuoco di putti e piccoli animaletti reali e di fantasia, centrati in alto da un satiro e una ninfa. Il decoro introduce alla scena principale che campeggia nel cavetto con la descrizione di un banchetto degli dei. La scena è tratta dalliincisione di Johann Friedrich Greuter (1590-1662) su disegno di Pietro da Cortona (1596-1669) raffigurante Convitto degli dei. Il pittore riproduce l’incisione in tutte le sue parti, adattandola al proprio gusto decorativo con piccole aggiunte, come i mattoni sul muro o la pavimentazione più complessa, mediata da un gusto barocco. Le modalità pittoriche immediate e l’opera anomala per ricchezza e impianto decorativo non ci permettono di individuare al momento una personalità pittorica precisa. Il pittore è tuttavia avvezzo alle dimensioni del piatto e utilizza interessanti accorgimenti, come ad esempio nel putto che offre un vassoio in primo piano, raffigurato di scorcio con il piede che sporge dal basamento della scena. I volti piccoli con i tratti somatici marcati, i nasi triangolari, dipinti di getto sulla traccia dell’incisione, e il leone con muso umanizzato si ritrovano in opere coeve della fine del secolo XVII e dei primi del secolo XVIII che hanno comunque respirato il clima della prima produzione dei Guidobono e dei Salamone. Il confronto più pertinente ci pare con un piatto da parata in monocromo blu raffigurante scena mitologica e un castello sullo sfondo, con marca coerente, che fu esposta in una mostra sulla ceramica savonese nel luglio del 1989: nell’occasione Arrigo Cameirana, autore della scheda del lotto, attribuiva il piatto a manifattura savonese a cavallo dei due secoli.