A DISH, URBINO, WORKSHOP OF GUIDO DURANTINO, CIRCA 1550-1570
PIATTO, URBINO, BOTTEGA DI GUIDO DURANTINO, 1550-1570 CIRCA
in maiolica decorata in policromia, cavetto profondo e larga tesa obliqua con orlo arrotondato, piede basso ad anello appena accennato. Sul fronte una ricca e complessa decorazione, con il giovane Giuseppe calato nel pozzo dai fratelli, nascosto per far credere al padre che fosse morto, e cederlo poi ai mercanti che lo porteranno in Egitto. Tutta la scena è tratta con poche varianti per la forma e le libertà del pittore dall’incisione Giuseppe calato nella cisterna del Monogrammista HS, Sebald Hans Beham, post 1533 (Bartsch VIII, p. 230). Il piatto trova riscontro in altre opere con scene bibliche, ma anche nei piatti del servizio con stemma Salviati "a paesi", nei quali si riconoscono le medesime sottili linee giallo ocra usate a sottolineare i cambi di pendenza delle balze e delle rocce, i piccoli paesi in prospettiva tratti anch’essi da incisioni nord europee, le balze rocciose o i plinti architettonici in primo piano, servizio iniziato attorno al 1558. Questo modo di dipingere un po’ calligrafico, che dà forza incisiva alle immagini, è quello tipico della bottega di Guido Durantino. Il rinfrescabottiglie del MET di New York, con il trionfo di Bacco, costituisce a nostro avviso un valido confronto stilistico, dove il ductus pittorico delle figure è veloce, nervoso e un poco rigido, ma di lettura immediata. Altro interessante confronto ci deriva da un piatto della bottega Fontana databile agli anni Settanta del XVI secolo, conservato nel Museo Sacro della Biblioteca Vaticana (inv. BAV n. 2244), raffigurante Achab, re di Giudea, che sacrifica ai falsi Dei: i due sacerdoti sulla sinistra hanno molte affinità stilistiche con le figure dei mercanti sulla sinistra del nostro piatto, e così pure molti dettagli del paesaggio, anche se va detto che la grafia della scritta sul retro non coincide con le opere in confronto. Sul retro iscrizione in blu di cobalto Joseph messo nel pozzo e poi / ueduto seguita da sigla sormontata da croce; diam. cm 31,4, diam. piede cm 10,2, alt. cm 5,8
Comparative literature
C. Ravanelli Guidotti, L’ìstoriato. Libri a stampa e maioliche italiane del Cinquecento, cat. della mostra, Faenza 1993, p. 244 n. 4;
T. Wilson, Maiolica. Italian Renaissance ceramics in the Metropolitan Museum of Art, London 2016, p. 278 n. 98