A JUG, FAENZA, EARLY 16TH CENTURY
BOCCALE, FAENZA, INIZI SECOLO XVI
in maiolica dipinta in policromia con giallo citrino, giallo arancio, verde ramina, blu di cobalto, e bruno di manganese, corpo ovoidale poggiante su piede basso svasato con orlo a base piana, collo breve con imboccatura trilobata, ansa a nastro che scende appena incurvata. Il decoro principale è concentrato sul fronte e prevede un medaglione ovale entro cornice con motivo a scaletta, che contiene un originale ornato con una tavola imbandita che spicca su un fondo giallo intenso, mosso da linee arancio a simulare il pavimento e in alto da una sottilissima raggera di linee quasi cigliate. La superficie restante del vaso è occupata da un ornato a fasce a linee parallele decorate con embricazioni, mentre sul collo corre una corona stilizzata e l’ansa è decorata da linee acquarellate policrome. Il boccale per forma e decoro si può inserire nel gruppo di opere prodotte a Faenza e in Romagna nel cosiddetto periodo di transizione tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo, e ci pare che il decoro, di grande impatto narrativo e centrato proprio dalla rappresentazione di un boccale, preluda già a certi momenti narrativi “istoriati”. Vicino per forma e decori minori al boccale con figura muliebre del MIC di Faenza (inv. n. 14116), Carmen Ravanelli Guidotti ricorda come opere di questo genere appartengano già al periodo geometrico-fiorito, che si attarda fino alla seconda metà del Cinquecento con opere caratterizzate anche da tematiche popolari, come nel caso della raffigurazione dei “denari” delle carte, auspicio di buona fortuna, presenti ad esempio in un boccale delle raccolte civiche del Castello Sforzesco di Milano (inv. n. 52); alt. cm 20,5, diam. piede cm 10,5
Comparative literature
C. Ravanelli Guidotti, Thesaurus di opere della tradizione di Faenza. Faenza 1998, p. 210-211 n. 44;
C. Ravanelli Guidotti in R. Ausenda (a cura di), Musei e Gallerie di Milano. Museo d’Arti Applicate. Le ceramiche, I, Milano 2000, pp.126-128 n. 124