A PLATE (TONDINO), CASTELDURANTE, WORKSHOP OF LUDOVICO AND ANGELO PICCHI, CIRCA 1550-1560
TONDINO, CASTELDURANTE, BOTTEGA DI LUDOVICO E ANGELO PICCHI, 1550-1560 CIRCA
in maiolica dipinta in policromia con arancio, giallo, verde, blu, bruno di manganese nei toni del nero, marrone e bianco di stagno. Il piatto, realizzato a stampo, presenta cavetto profondo, tesa larga e obliqua e poggia su un piede ad anello, ed è ricoperto da materia ricca con uno smalto grasso e vetrina brillante molto lucida, dipinto con abbondante uso dei pigmenti. Al verso si intravvede sulla tesa il rilievo lasciato da una tela per il distacco dallo stampo e le forme sono sottolineato da linee gialle concentriche. La scena raffigurata sul fronte è dipinta su tutta la superficie senza soluzione di continuità e rappresenta una figura maschile seduta che tiene nella mano sinistra un tridente mentre un destriero bianco si allontana al galoppo; all’esergo uno specchio d’acqua, mentre sullo sfondo, separato da alte rocce e da un folto bosco di alberi, spicca la raffigurazione di una città turrita ai piedi di un alto monte dal profilo arrotondato. Si tratta probabilmente della raffigurazione parziale della sfida tra Nettuno e Atena per dare il nome alla città di Atene: il Dio del mare donò un bianco destriero mentre la dea donò l’ulivo vincendo la tenzone. Il piatto trova riscontro nelle opere della bottega di Ludovico e Angelo Picchi, già attribuite al pittore Andrea da Negroponte, oggi raccolte sotto l’egida della bottega attiva a Castel Durante tra il 1550 e il 1562. I confronti, presenti in diverse collezioni pubbliche e private sono riconoscibili proprio per lo stile pittorico rapido, corrivo, poco attento alla prospettiva, ma estremamente decorativo. Spesso sono presenti la figura del personaggio seduto sulla destra, variamente utilizzato in bottega per raffigurare diverse “istorie” con lievi variazioni, sia del cavallo, talvolta a trainare un carro o cavalcato dai protagonisti. Una scena analoga a questa compare in una crespina del Museo Medievale di Arezzo (inv. n. 14593), nella scheda identificata dubitativamente come Nettuno e Pegaso; diam. cm 25,5, diam. piede cm 7, alt. cm 4,5
Comparative literature
T. Wilson, The Golden Age of Italian Maiolica Painting. Catalogue of a private collection, Torino 2018, pp. 342-351