The first atlas of Italy, an unsurpassed monument for over a century
Il primo atlante d'Italia, un monumento insuperato per oltre un secolo
Magini, Antonio. Italia. Bologna, Ferroni, 1620 [ma 1632-42].
In folio (412 x 282 mm); [8], 24 pagine. Frontespizio, ritratto dell'autore, 61 carte geografiche in gran parte a doppia pagina, delle quali 6 con vivida coloritura coeva (due timbri di collezioni private, alcuni strappi, aloni di umidità, fori di tarlo al margine interno in fine volume, piccoli difetti.) Legatura coeva in cartoncino (dorso rifatto in pergamena, mancanze ai margini, sciupata).
Indiscutibile il valore di Magini come cartografo e indubbia l’influenza di quest’opera cui egli dedicò gli ultimi vent’anni di vita. Egli volle infatti produrre mappe derivate direttamente dai rilievi ufficiali dei diversi governi italiani, e il lavoro di raccolta, revisione e produzione fu così lungo che la prima edizione uscì postuma per le cure del figlio Fabio. Fu poi ristampata con lo stesso titolo nel 1630 e successivamente nel 1632 con l’aggiunta del ritratto dell'autore. Le mappe di Magini furono copiate e contraffatte moltissime volte, entrando a far parte di importanti atlanti come quelli di Hondius e Blaeu.