GIOVANNI PRATESI | HOMO FABER PART I

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Giovacchino Fortini, Maenad and Bacchant, marble

€ 15.000 / 25.000
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Giovacchino Fortini, Maenad and Bacchant, marble

 

Giovacchino Fortini

(Settignano 1670 - Firenze 1736)

MENADE E BACCANTE

coppia di sculture in marmo, cm 148x57x27 e cm 151x59x34

 

Literature

S. Bellesi, Pittura e scultura a Firenze (secoli XVI-XIX), Firenze 2017

 

Le statue rappresentano un giovane uomo e una giovane donna, poco più che adolescenti, effigiati quasi interamente nudi, ricoperti solo in minima parte da semplici drappi svolazzanti. La presenza di un cembalo nella mano sinistra della figura muliebre e di una ghirlanda con fiori e foglie sulla testa del giovinetto suggeriscono di identificare i due personaggi con una menade e un baccante, figure mitologiche associate per tradizione al corteo di Bacco, divinità connessa al vino e alla fertilità.

Secondo Sandro Bellesi, che ha avuto modo di studiare le sculture in oggetto, “le due figure, definite con un linguaggio stilistico ricco di raffinato eclettismo armonizzante la lezione dei grandi scultori manieristi fiorentini con le novità del mondo artistico romano-francese di fine Seicento e primo Settecento, risultano da assegnare, in base ad appropriati confronti tipologici e lessicali, al catalogo autografo di Giovacchino Fortini, personalità artistica tra le più intriganti e originali attive a Firenze in epoca tardo-barocca, ovvero al tempo degli ultimi Medici… Come molte altre realizzazioni scultoree di Fortini, anche la coppia di statue qui in esame si caratterizza per dati di stile originalissimi concilianti echi della grande tradizione artistica toscana del Cinquecento con la nouvelle vague barocca romana fine seicentesca. Risposta in chiave fiorentina all’egemonica cultura scultorea dell’Urbe, apprezzatissima tra fine Sei e inizio Settecento in tutta Europa, la coppia fortiniana presenta, in effetti, formulazioni retrò, nelle quali appaiono evidenti riflessi e una conoscenza profonda dell’operato dei nomi più altisonanti dell’arte statuaria fiorentina di età tardo-manierista, a partire dal Giambologna e Benvenuto Cellini, fino a giungere a Pietro Francavilla, artista, quest’ultimo, autore, tra le altre statue, dell’enigmatico Oceano o Narciso in pietra serena in palazzo Pitti, affine, seppur solo in parte, al Baccante di Fortini nella descrizione delle chiome e della corona di fiori e foglie… La scelta particolare dei soggetti delle due statue consente di ritenere queste un preludio importante per la rinomata coppia di marmi con una Baccante e un Baccante, già in palazzo Tempi a Firenze e poi nella Villa del Barone a Montemurlo, catalogabili tra i capolavori di Fortini, votati sostanzialmente verso le malizie e il fascino della scultura rocaille francese.