Roman sculptor, Ercole Ferrata's circle, late 17th century, Christina of Sweden, white marble
Scultore romano, Cerchia di Ercole Ferrata, fine secolo XVII
CRISTINA DI SVEZIA
scultura in marmo bianco, cm 82x60x28, su base in marmo grigio, alt. cm 16
Literature
T. Montanari, La maschera e il vuoto. Sui ritratti romani di Cristina di Svezia, in A.L. Desmas (a cura di), Le portraits du pouvoir. Actes du colloque. Academie de France a Rome, Parigi 2003, pp. 91-108 figg. 41-42
Il busto rappresenta Cristina di Svezia con l'acconciatura all'antica che essa portava nei suoi ultimi anni prima della morte avvenuta nel 1689, come testimoniano la medaglia di Ferdinand de Saint-Urbain (1687-1688). Eike Schmidt, autore nel 2001 di una scheda critica su questo marmo, ha evidenziato che tale busto corrisponde quasi puntualmente ad un altro in bronzo (Stoccolma, Nationalmuseum, inv. SK 1442), comunque con alcune differenze, come ad esempio il cambiamento nella direzione dello sguardo della regina, che qui gira la testa verso la sua destra, oppure la diversa forma della terminazione del busto in basso e della scollatura ad essa parallela, e la resa dei capelli, che nel bronzo presentano ricci di una peculiare tipologia a fiamma, mentre lo scultore dell'esemplare in marmo esibisce il suo virtuosismo nell'uso del trapano con cui pratica fori di diverso diametro per descrivere l'elaborata acconciatura con folti ricci sulla fronte, secondo una foggia più fedelmente esemplata sui modelli antichi della ritrattistica femminile del primo secolo dopo. Lo stile del marmo, sempre secondo Schmidt, suggerisce l'attribuzione a uno scultore dell'Urbe, probabilmente cercato nella schiera degli allievi di Ercole Ferrata (1610-1686), i cui modi evocano qualche analogia col panneggio del busto.