A PAIR OF NEOCLASSICAL BUSTS OF PARIDES AND MERCURY
COPPIA DI BUSTI, SCUOLA NEOCLASSICA
in marmo bianco, raffiguranti Mercurio, cm 70x44x28, e Paride, cm 62x31x24, su modello delle sculture di Bertel Thorvaldsen e Antonio Canova; montati su colonne in legno dipinto ad imitare il marmo, cm 111x45,5x45,5
La nascita della scultura moderna si deve, tra la fine del Settecento e i primi dell'Ottocento al genio di Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) e del danese Bertel Thorvaldsen (Copenaghen 1770 – 1844), protagonisti e rivali della scena romana, dove hanno avuto modo di confrontarsi con i valori della classicità e dell’antico. Entrambi vennero riconosciuti e celebrati come i “classici moderni”, capaci di trasformare l’idea stessa della scultura, creando capolavori immortali.
Bertel Thorvaldsen raffigura Mercurio "nell'atto di sguainare la spada che deve uccidere Argo". L'episodio mitologico al quale l'azione si riferisce vede Argo, l'insonne gigante dai tanti occhi, posto da Giunone a guardia di Io, fanciulla concupita da Giove e trasformata in giovenca dalla gelosia della dea. A Mercurio tocca, quindi, il compito di uccidere il gigante e rapire la giovane. Con astuzia, Mercurio si offrì di suonare il suo piffero fino ad addormentare Argo, prima di trafiggerlo con la spada. Thorvaldsen riesce con grande efficacia a narrare l'episodio quasi per esteso, sintetizzando nella posa del dio le contrastanti tensioni dell'azione e della sua preparazione concettuale. La celebre scultura in marmo, realizzata tra il 1818 e il 1822, è esposta al Museo Thorvaldsen di Copenaghen.
Dall'altra parte abbiamo, invece, una delle opere più famose del grande scultore neoclassico Antonio Canova (Possagno 1757 - Venezia 1822) rappresenta Paride che giudica quale delle tre dee, Giunone, Minerva o Venere, sia la più bella. Ritenuto il più bello tra i mortali, Paride è raffigurato, come da tradizione, con il berretto frigio tipico dell'isola di Troia. La sua posa calma e il suo sguardo sereno non lasciano trapelare le conseguenze del momento: una volta consegnata a Venere la mela d'oro tenuta dietro la schiena e ricevuta come dono Elena, si sarebbe scatenata la guerra di Troia. Canova tra il 1808 e il 1812 scolpì la prima versione per Joséphine de Beauharnais, che oggi si trova al Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.