1.500.000 euro per arredi e cornici: un successo da inquadrare

Tre vendite in due giorni per un’unica affermazione, il binomio Pandolfini – Antiquariato si conferma garanzia di successo, nel solco della tradizione che la vede primeggiare nel settore fin dagli anni della sua fondazione. Ciò che però più conta è aver ribadito gli esiti assai positivi della vendita dello scorso anno, quando Pietro De Bernardi si disse «…molto felice perché i risultati che stiamo ottenendo con i mobili sembrano essere d’altri tempi…» affermazione ancor più significativa oggi perché viene dopo un anno difficile, non solo per il mondo dell’arte e delle aste.

 

Venendo all’oggi la vendita di MOBILI E OGGETTI D’ARTE ITALIANI E INTERNAZIONALI, battuta il 18 maggio in due sessioni distinte riunite in un catalogo selezionato di 223 lotti ha sfiorato 1milione euro, che rappresenta il 117% del valore delle stime pre-asta con una media lotto di 6.240 euro.

Apriva il catalogo e l’intera vendita la sezione curata dal Dipartimento di International Fine Art, focalizzato su opere di produzione italiana e straniera che si distinguono per uno stile e un gusto prettamente internazionale.

L’interesse dei collezionisti ha premiato una serie di arredi che oltre a perizia tecnica e artistica brillavano per l’importante presenza scenica come il BUREU-PLAT lastronato in bois de rose e bois de violette con ricche applicazioni in bronzo dorato, realizzato agli inizi del periodo Luigi XV da Jacques-Philippe Carel, maître dal 1723, che ha chiuso la gara a 37.500 euro (lotto 25).

Bella affermazione anche per una COPPIA DI STIPI realizzati a Napoli agli inizi del XVII, che rientrano nella tradizione degli arredi istoriati partenopei, spesso commissionati da principi e re di tutta Europa. La coppia offerta da Pandolfini, lastronata in palissandro con profili in ebano, applicazioni in bronzo dorato e intarsi in osso lavorati in modo tale da risultare uno il negativo dell’altro, è passata di mano per 22.500 euro (lotto 8).

Di grande impatto decorativo anche la COPPIA DI PICCOLE CONSOLE CON SPECCHIERA, eseguite nella Roma del XVIII secolo, che sono state aggiudicate a 20.000 euro. Le consoles si caratterizzano per un’unica gamba intagliata con un motivo di cherubino che regge un’alta fascia intagliata a volute fogliacee, fiori e rocaille su cui poggia un piano in marmo bianco e nero antico, a sua volta profilato da ghiera in bronzo dorato, da qui s’innalza l’alta specchiera sagomata con cornice intagliata arricchita alla sommità da un grande motivo rocaille (lotto 30).

Ancora, largo interesse ha suscitato un oggetto d’arte realizzato a Parigi tra il 1815-20 dal mosaicista romano Francesco Belloni: un PIANO circolare in marmo dove, dall’esterno al centro, si susseguono un bordo di motivi a demilune, un gioco di cornici, poi un motivo a ramage bianchi su fondo di alabastro che incorniciano medaglioni a soggetto classico realizzato a micromosaico. Questo oggetto, che molto si avvicina al Gueridon d’Hartwell, realizzato nel 1817 dal Belloni e ora custodito al Louvre, è in una nuova collezione per la cifra di 15.000 euro (lotto 31).

Tra gli oggetti spicca l’aggiudicazione per 15.000 euro di una COPPIA DI GRANDI VASI realizzati a Venezia nel XVIII secolo in legno dorato e laccato decorati, secondo la moda delle chinoiseries, con personaggi orientaleggianti e pagode (lotto 4); da ricordare anche i 16.250 ero con cui è sto aggiudicato un GRANDE ARAZZO, Francia XVII secolo, raffigurante un lussureggiante giardino con fontane, architetture e animali (lotto 64).

 

Nel pomeriggio è toccato alla sezione dedicata all’antiquariato per antonomasia, ossia quell’alto artigianato artistico che è stato l’espressione delle diverse culture, tradizioni e sensibilità della storia artistica della nostra Penisola, che in questa cronaca risaliremo partendo dalla Sicilia della prima metà del XVIII secolo, periodo in cui è stato realizzato un MONUMENTALE CASSETTONE che ha più che triplicato la richiesta chiudendo a 47.500 euro. Fronte e fianchi mossi sono scanditi da colonne tortili mentre la superficie lastronata in essenze rare è intarsiata in madreperla e ottone a disegnare sul piano un’arca di Noè e fiori in tante piccole riserve sui fianchi e sui cassetti (lotto 160).

Restiamo nel Settecento ma saliamo a Roma per parlare di un IMPONENTE BUREAU-TRUMEAU lastronato in palissandro con applicazioni in bronzo dorato e profili ebanizzati, databile al primo quarto del secolo e proveniente da Palazzo Corsini, che è passato di mano per 40.000 euro (lotto 180).

Da Roma alla Firenze di fine secolo con una COPPIA DI CONSOLE che hanno chiuso una gara combattuta a 42.500 euro. I due arredi, eleganti e dalle forme leggere, sono in legno intagliato dorato e laccato con piano in breccia di marmo di forma rettangolare che poggia su una fascia decorata con un medaglione al centro di una greca ad onde, le gambe scanalate sono troncoconiche (lotto 150).

Per il nord Italia, rappresentato da una interessante serie di arredi, il Veneto ha fatto la parte del leone grazie alla profusione di intagli, ori, laccature, vetri e specchi con cui la Serenissima ha segnato un secolo di splendore.

Tra questi arredi trova un posto d’onore una IMPORTANTE SPECCHIERA, realizzata a Venezia nella prima metà del XVIII secolo, in legno dorato e intagliato con motivi a giorno di grandi volute, fiori e foglie culminanti in un grande cimiero con trofeo d’armi e palmetta che è stata aggiudicata a 43.750 euro, oltre il doppio della richiesta (lotto 122). Restiamo in tema con una COPPIA DI SPECCHIERE realizzate in legno intagliato e dorato a Venezia sempre nel XVIII secolo che hanno chiuso la gara a 22.500 euro; arredi eleganti quanto rari, si caratterizzano per un esuberante decoro, scolpito a giorno, di volute e rocaille che si rincorrono fino alla cimasa con specchio inciso a panoplia di strumenti musicali (lotto 140).

Infine segnaliamo una COPPIA DI CONSOLE A GOCCIA in legno laccato e dorato, con cassettino nella fascia sotto piano, due gambe riunite al centro da un cachepot fiorito, realizzate a Venezia nel XVIII secolo che hanno chiuso una gara combattuta a suon di rilanci a 17.500 euro, cifra esponenziale rispetto alla partenza (lotto 212).

 

Mercoledì 19 maggio sono state di scena le cornici, un’asta tematica che Pandolfini, unica in Italia, ripete almeno una volta a stagione da quando ebbe l’onore di organizzare le straordinarie vendite delle collezioni di due dei più importanti collezionisti e conoscitori italiani di cornici: Roberto Lodi (2016) e Franco Sabatelli (2017).

 

L’ARTE DI ORNARE I QUADRI: CORNICI DAL RINASCIMENTO ALL’OTTOCENTO, un catalogo di poco meno di 240 lotti ha sfiorato il mezzo milione di euro d’incasso totale, pari al 140 % delle stime.

Top lot è risultata la splendida CORNICE MARATTA, in legno intagliato rivestito in velluto rosso e ornata da un ricco intaglio dorato di grandi rabeschi fogliati agli angoli. Realizzata a Roma nella prima metà del XVIII secolo la cornice, montata a specchio, è stata aggiudicata per 21.250 euro dopo una bella disputa tra i telefoni e la Piattaforma Pandolfini Live (lotto 100). Web e telefoni si sono dati battaglia anche per una GRANDE CORNICE, 211 x 169 cm l’ingombro, in legno intagliato e dorato con sagoma a cassetta decorata con lo stemma della famiglia Bartolini Salimbeni: tre papaveri chiusi in un anello con il motto PER NON DORMIRE scritto su un nastro. Realizzata a Firenze nel XVI secolo è stata aggiudicata a 11.875 euro (lotto 10).

Invece, sfida tutta telefonica con rilanci senza soluzione di continuità per aggiudicarsi una CORNICE in legno riccamente intagliato con quattro figure che simboleggiano le quattro stagioni, ornata agli angoli da grandi mascheroni. Realizzata a Firenze alla fine del XVII secolo quest’opera quasi scultorea è passata di mano per 16.250 euro, oltre cinque volte la richiesta (lotto 199).

E Toscana della fine del XVII secolo è anche un bella CORNICE in bronzo dorato che ora è in una nuova collezione a fronte di 12.500 euro; caratterizzata da un gioco di gole e greche a foglie di cavolo, ovoli e foglie aperte è coronata da una cimasa a giorno in forma di palmetta (lotto 160).

Grande interesse ha suscitato la bella CORNICE in legno intagliato, dorato e laccato a fondo crema con decori in arte povera che si dispiegano lungo tutta la fascia alternando rocaille sfrangiate a personaggi intenti alle attività più svariate. Creata in Piemonte nel XVIII secolo ha chiuso la gara a 11.250 euro (lotto 50).

Il catalogo annoverava molte cornici emiliane, tra tante ricordiamo il bel successo di una CORNICE del XVIII secolo in legno intagliato e dorato ornata da un motivo di campanule e nastri che s’incontrano agli angoli in quattro nodi che è passata di mano per 10.000 euro (lotto 57).

Tanti anche gli esemplari marchigiani e dell’Italia centrale, tra questi spicca una CORNICE in legno intagliato ed ebanizzato decorata da motivi dorati di greche ad ovoli, e motivi di fiori e foglie allungate posti agli angoli e al centro dei quattro lati; eseguita nel corso del XVII secolo, è stata aggiudicata per 6.250 euro (lotto 130).

Per l’Italia settentrionale ricordiamo un COPPIA DI SPECCHIERE della fine del XVII secolo in legno e specchio con applicazioni di pietre dure e bronzi dorati che è passata di mano per 7.500 euro (lotto 30), altrettanto interessante l’aggiudicazione per 7.500 euro di una COPPIA DI GRANDI CORNICI ovali montate a specchiera, in legno dorato e intagliato a motivi di foglie d’acanto che si sovrappongono e rincorrono, opera di un ebanista attivo in Lombardia nel XVIII secolo (lotto 45).

Si deve ancora annotare, nel complesso della vendita, che molti lotti hanno avuto esiti assai soddisfacenti superando abbondantemente le richieste, alcuni addirittura hanno segnato degli exploit come i 5.250 euro con cui è passata di mano una piccola CORNICE, Toscana XVIII secolo, in bronzo dorato ornata da un fiocco svolazzante che aveva iniziato la sua corsa con una richiesta di 800 euro (lotto 158).