L’asta del primo semestre del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea si terrà l’8 luglio e, in via del tutto eccezionale, verrà battuta nella sede di Borgo Albizi a Firenze, scelta quanto mai dovuta in questo momento di adattamento alle nuove regoli sociali, a garanzia della massima sicurezza verso la nostra clientela sia in fase espositiva che per la seduta d’asta. Come sempre sarà prodotto il catalogo cartaceo consultabile anche online, così come sarà garantita la partecipazione in sala, in streaming e tramite commissione scritta o telefonica.
I lotti in catalogo, che costituiscono una proposta particolarmente articolata per periodi, movimenti, stili e tecniche, abbracciano tutta la storia del Novecento Italiano e internazionale annoverando opere di Balla, Tato, Sironi, Guttuso, Morandi, Bueno, Mitoraj, Arman, De Chirico, Campigli, De Pisis, Severini, Music, Fontana, Burri, Morlotti, Buzzati, Salvo, Appel, Lindstrom, Bonalumi, Simeti, Maria Lai, Schifano, Rotella, Tilson, Tano Festa, Corpora, Accardi, Novelli, Melotti, Pomodoro, Cascella, Paladino, Roy Lichtenstein e altro ancora.
Come sempre non mancheranno interessanti proposte di contemporaneo, una ricca collezione che comprende nomi internazionali come Bansky, Sol Lewitt, Jan Knap, Jonas Wood, Joel Peter Witkin, mentre per gli artisti nazionali ricordiamo Chiara Dynys, Lo Giudice, Arnol Mario dall’O, J. Guatamacchi, Eva Marisaldi, Riello, Naoto Kawahara e molti altri.
Entrando più nello specifico, ci piace partire da uno dei capolavori di Massimo Campigli, Teatro d’arte drammatica, un olio si tela del 1940 inserito in catalogo per la cifra di 30.000/45.000 euro. La tematica, per altro ricorrente, in questo caso esprime una drammaticità e un movimento non comuni negli altri teatri, nelle scene di vita e di lavoro, nelle case, nei ritratti e nelle sue donne mito, sempre protagoniste di una serie di atti unici, senza dramma.
Particolarmente interessante è l’opera realizzata da Lucio Fontana nel 1952-53 per una delle sue collaborazioni con Osvaldo Borsani quando, assieme, crearono complementi d’arredo che sono delle vere e proprie opere d’arte. Il lavoro proposto da Pandolfini, una rara realizzazione su vetro dell’artista, è stimato 60.000/100.000 euro.
Il giallo, colore di fondo dell’opera di Fontana, si espande liberamente con gesto impetuoso anche in Senza Titolo di Mario Schifano, valutato 10.000/15.000 euro. Il dipinto del 1973 è una sola campitura di colore steso in modo disomogeneo, un atto voluto, studiato, come mostrano le colature che danno l’idea del dissolvimento del colore, scioglimento che spezza qualsivoglia conformazione geometrica, se non fosse per quella lettera V dai mille significati.
Poco meno, 8.000/12.000 euro è la richiesta per la tecnica mista su carta Novelli a Copenaghe/Kopenhavem, mentre è di 25.000/35.000 euro quella per l’artypo Standa di Mimmo Rotella.
Petit Chevaux, realizzato nel 1948 e valutato 13.000/18.000 euro, fu esposto nel 1995 a Parigi alle Galerie Nationales de Grand Palais nella grande mostra dedicata a Zoran Anton Music; i cavalli sono uno dei temi più amati e sviluppati dall’artista sloveno che, con una poetica che guarda e evoca il passato, conduce in luoghi metaforici e senza tempo. Ben altro cromatismo è quello del Volto, un olio su tela realizzato nel 1973 dal pittore olandese Karel Appel per il quale sono richiesti 18.000/20.000 euro. Infine segnaliamo Senza titolo, una fotografia con stampa a gelatina d’argento del 2006 di Joel Peter Witkin, la cui stima è di 10.000/12.000 euro.
Tra le sculture non poteva mancare anche in questa vendita un’opera di Igor Mitoraj, lo scultore contemporaneo che più di altri ha messo in dialogo classicità e modernità; gli eroi e i miti greci raffigurati dallo scultore polacco, divengono così un trait d’union tra il passato e il futuro, concetto che è ben rappresentato dalla scultura Piede con mano, un bronzo del 2001 inserito in catalogo per la cifra di 90.000/120.000 euro.