Un successo da oltre 4.500.000 euro, su tutti svetta fontana

Con grande soddisfazione il Dipartimento di ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA chiude la sua due giorni milanese in cui ha dato corso alle vendite in presenza dei cataloghi di DIPINTI il 23 e WORKS ON PAPER il 24  novembre.

Due giorni di grandi risultati per un unico importante successo: oltre 4.500.000 euro di venduto.

Prima di parlare delle opere ancora uno sguardo ai numeri che evidenziano per entrambe le vendite alte percentuali di venduto, 72% per i dipinti e 61% per le opere su carta, significativi anche gli incrementi sul monte stime che sono rispettivamente del 150% e del 136%, ottime anche la media lotto di tutti e due i cataloghi, 73.213 euro per i dipinti e 4.046 euro per le carte.

Top lot della vendita è stato Lucio Fontana, lo spettacolare CONCETTO SPAZIALE – ATTESE (TRE TAGLI) ROSSO del 1962 non ha tradito le attese passando di mano, dopo una bella e avvincente gara tra collezionisti collegati telefonicamente, per 1.349.500 euro (lotto 18).

Eccezionale risultato anche per i due dipinti di Antonio Ligabue: BOSCO CON FAGIANI E PAPPAGALLI, una grande tela del 1960 (lotto 39) e CERVO un più piccolo olio su compensato (lotto 40): il primo è stato oggetto di una incessante serie di rilanci fino a chiudere la sua gara a 336.900 euro, il secondo raggiunto i 56.250 euro, due risultati esponenziali rispetto alle richieste che non stupirebbero lo stesso Ligabue, anzi lo aveva predetto: «io sono un grande artista…un giorno vedrete quanto costeranno i miei quadri».

Altro notevole risultato sono i 300.000 euro con cui si è chiusa la gara di un grande olio su tela, SENZA TITOLO, capolavoro datato 1934 di Frantisek Janousek, il massimo esponente del surrealismo céco (lotto 25).

Tra gli esiti ragguardevoli va annoverata anche l’aggiudicazione di COMPOSIZIONE, un olio su tela del 1967 del pittore moscovita, ma parigino d’adozione, Serge Poliakoff, l‘opera ora è di un nuovo collezionista a fronte di 206.250 euro, oltre il doppio della stima (lotto 14).

Tornando agli artisti italiani è da segnalare Piero Dorazio, in catalogo con tre opere: RA I, UPPER I e SENZA TITOLO, il primo realizzato nel 1989-1990 è molto grande e quasi quadrato, il secondo anche lui di dimensioni importanti ma con uno sviluppo fortemente verticale è del 1970, il terzo che è del 1960 è un ovale monocromo, tre oli su tela aggiudicati rispettivamente a 137.500, 55.000 e 43.750 euro (lotti 21, 22 e 23).

Bene anche Giorgio de Chirico, la sua veduta di VENEZIA (PALAZZO DUCALE), soggetto non da immaginario comune, ha più che raddoppiato la richiesta chiudendo la sua gara a 125.000 euro (lotto 43), mentre MUSA INQUIETANTE è passata dagli 8.000 euro di richiesta ai 32.500 euro dell’aggiudicazione (lotto 45) e l’acquarello CAVALLO POLICROMO ha raddoppiato chiudendo a 16.250 euro (lotto 44).

Ancora, EMBRIONI di Giuseppe Santomaso, realizzato nel 1959 anno cruciale nel suo percorso artistico, è stato aggiudicato a 85.000 euro (lotto 32); e sul finire degli anni ’50, precisamente al ’57, è datato il dipinto di Capogrossi, SUPERFICIE 560 che è stato battuto a 77.500 euro, un’opera singolare non tanto nel tema compositivo tipico dei suoi lavori più emblematici quanto nella firma apposta su due lati che fa presupporre a una doppia possibilità di lettura: orizzontale e verticale (lotto 9).

Tra i molti risultati che hanno contribuito al successo corale della vendita ricordiamo anche GLI INEDITI DEL FIOSOFO di Achille Perilli, che ha triplicato la richiesta passando di mano a 72.500 euro (lotto 30), mentre il delicatissimo GIARDINO di Gastone Novelli è in una nuova collezione a fronte di 75.000 euro (lotto 41).

Vanno segnalate anche le aggiudicazioni delle opere di altri importanti maestri, tutte nel segno di una vendita dal respiro internazionale a partire da Christo, il suo WRAPPED WALK WAYS PROJECT FOR LOSE PARK è passato di mano a 56.250 euro (lotto 15), poi Botero, Utrillo, Alechinsky, Basaldella, aggiudicate entrambe le opere di Emilio Vedova come le due tele di Renato Guttuso, quindi Gentili, Bueno

 

Al successo di questo ultimo appuntamento 2021 del dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea di Pandolfini ha contribuito anche la ricca proposta del catalogo dedicato alle opere su carta che comprendeva lavori di grandi maestri come Amedeo Modigliani, suo il top lot della sezione: RITRATTO DEDICATO A LYSA, una disegno a mina, piombo e carboncino che ha una ricchissima storia collezionistica ed espositiva, è stato battuto a 42.500 euro (lotto 166), mentre LOLA, l’atra sua opera in catalogo è passata di mano a 25.000 euro (lotto 45).

Rilanci senza soluzione di continuità hanno portato a chiudere al triplo della richiesta, 37.500 euro, SENZA TITOLO, un pastello del 1955 di Tancredi Parmeggiani (lotto 29), l’interesse per l’artista è suggellato dall’aggiudicazione per 11.250 e 9.375 euro di altre due sue opere in catalogo: SENZA TITOLO, una tempera e pastello del 1960 (lotto 41) e SENZA TITOLO, tempera, carboncino e pastello del 1950 (lotto 43).

En plein anche per Giacomo Balla, tra le sue carte spicca LINEA DI VELOCITÀ + VORTICE, esemplare del ’18 e ideato nel ’13, che ora è in una nuova collezione a fronte di 35.000 euro (lotto 121), a 35.000 euro è stato aggiudicato anche LINEA DI VELOCITÀ + VORTICE + CIELO, un inchiostro e acquarello del ’14 circa (lotto 126); molto combattute sono state anche le altre carte Balla in catalogo: STUDIO DI MOTOCICLETTA IN CORSA, STUDIO PER VOLO RONDINI e STUDIO DI VOLUMI battute rispettivamente a 6.500, 8.750 e 15.000 euro (lotti 123, 124 e 125).

Totale apprezzamento anche per Carlo Carrà in catalogo con tre opere tutte aggiudicate: IL POETA FOLLE, carboncino del 1916 battuto a 12.500 auro (lotto 95), CONTRASTI, matita del 1911, e L’OVALE DELLE APPARIZIONI del ’18, entrambi aggiudicati a 11.250 euro (lotti 96 e 97).

Una vivacissima gara ha portato a chiudere a 25.000 euro dai 4.000 euro di stima, DIPINTO SPOSA ROSA + ANGELI – REGNO DEI FIORI, un olio e pigmenti realizzato nel 1985 da Nicola De Maria (lotto 102); molto bene Alighiero Boetti, il suo grande collage a china, matita, matite colorate timbro e inchiostro AMMAZZARE IL TEMPO – della serie “I vendenti” ha chiuso a 21.250 euro (lotto 56), mentre a poco meno, 20.000 euro, è stato battuto uno dei soggetti più iconici di Giorgio Morandi, una NATURA MORTA a matita del 1962 (lotto 57), alla metà, 10.000 euro è passato di mano il suo PAESAGGIO realizzato nel ’62 (lotto 151) .

Ricordiamo ancora STUDIO PER COLPO DI VENTO di Depero battuto a 18.750 euro (lotto 66), CONCETTO SPAZIALE, matita e strappo del ‘65 di Fontana, passato di mano a 17.500 euro (lotto 103), da segnalare anche la grande battaglia tra due compratori collegati al telefono che ha fatto correre la bella DANSEUSE, un acquarello di Gino Severini, fino ai 15.625 euro con cui se lo è aggiudicato con solo quest’ultimo rilancio un compratore in sala (lotto 24); avvincente anche l’aggiudicazione a 12.500 euro, cifra esponenziale rispetto alla richiesta, dell’opera a smalto e collage di Mario Schifano, SENZA TITOLO (lotto 152).